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05 Luglio 2024 - 08:15
Autonomia, primo “sì" in Campania per il referendum abrogativo
NAPOLI. La commissione Affari istituzionali del consiglio regionale della Campania, presieduta da Giuseppe Sommese ha approvato a maggioranza, con il voto contrario di FdI e Lega, la deliberazione consiliare, a iniziativa del presidente del consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, e degli altri consiglieri del centrosinistra, condivisa dai consiglieri del gruppo Misto e del gruppo del Movimento 5 Stelle, per la richiesta di indizione di referendum abrogativo della legge attuativa dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. La deliberazione, di cui sarà relatore Sommese, sarà sottoposta al voto del consiglio regionale della Campania nella seduta convocata per lunedì prossimo.
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«Questa nostra iniziativa ha un forte valore politico per l’abrogazione di una legge che contrasta con il principio della coesione nazionale e che è contro il Sud e contro l’Italia, in quanto non tiene conto del fatto che l’Italia cresce perché il Mezzogiorno traina la crescita nazionale» sottolinea Massimiliano Manfredi, esponente del Pd. «Il clima di barricate contro questa legge è ingiustificabile, anche tenuto conto che l’autonomia differenziata non nasce oggi con questa legge ma è stata approvata dal centrosinistra con la riforma del Titolo V della Costituzione» ribatte Alfonso Piscitelli di Fratelli d’Italia.
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«Questa legge, nei settori fondamentali della vita dei cittadini, dalla sanità all’istruzione, arrecherà un grave danno al Mezzogiorno, già penalizzato dagli attuali criteri di riparto dei fondi nazionali, questa è solo la prima fase che porterà ad una macroregione del nord relegando il Sud ad un destino di marginalizzazione definitiva» spiega la vicepresidente del parlamentino campano, Valeria Ciarambino. Infine, la vicepresidente Loredana Raia rimarca: «Questa legge riguarda il futuro dei nostri figli che già oggi sono gravemente penalizzati e costretti a lasciare il territorio per trovare lavoro. Se l'’obiettivo è quello di costruire una grande Europa, non possiamo consentire forme di disgregazione della coesione nazionale, che indeboliscono l’Italia».
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Intanto, ieri riunione della Regioni di centrosinistra. Due i testi su cui il coordinamento ragiona: uno totalmente abrogativo della legge, l’altro per un colpo di bianchetto parziale, che però di fatto fermerebbe la riforma. I voti nei consigli regionali sono finalizzati a scongiurare la raccolta firme per il referendum, con una deadline che incombe: i testi referendari vanno depositati entro e non oltre il 30 settembre.
Dura la replica del parlamentare, e commissario regionale, di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone: «Con il consiglio regionale della Campania di lunedì prossimo il governatore De Luca chiederà alla sua maggioranza di smentirlo. Praticamente De Luca chiederà di votare contro se stesso visto che aveva fatto la delibera per chiedere l’autonomia, anzi era più calderoliano di Calderoli perché partiva dall’articolo119 della Costituzione e chiedeva tutte e 23 le materie. Andrà in scena la macchietta istituzionale che potremmo intitolare “La Penelope e i suoi proci”. Dopo il cambio di rotta su Schlein e gay pride arriva anche questa metamorfosi. La dignità è persa da tempo ma gli siamo solidali perché lo vediamo completamente in preda alla disperazione nella solipsia degli ultimi giorni di Pompei».
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