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Valditara: prof aggredita a scuola sintomo dell'imbarbarimento della società

Le reazioni al caso di Scanzano

Valditara: prof aggredita a scuola sintomo dell'imbarbarimento della società

Il ministro Giuseppe Valditara

«La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell'armonia. Sul caso di Scanzano l'Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 “parenti" si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di “giustizia fai da te" contro un'insegnante. L'episodio testimonia l'imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza». Lo scrive su “X" Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito.

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MOIGE

 «La violenza, sia essa fisica che verbale, non rappresenta mai una soluzione, specialmente nel confronto con gli educatori dei nostri figli. Non è l'esempio che vogliamo trasmettere». Lo afferma Antonio Affinita, direttore generale Moige, Movimento italiano genitori.

«È fondamentale rinnovare e rafforzare l'alleanza tra docenti, studenti e genitori, dando nuova vitalità al Patto di Co-Responsabilità Educativa. Questo strumento è essenziale per prevenire e combattere tali episodi, oltre a rinnovare la relazione genitori e scuola con metodi adeguati per affrontare le sfide di un'epoca complessa come la nostra», conclude Affinita.

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INIZIATIVA GILDA-UNAMS

Una iniziativa in sostegno dell'intera classe di insegnanti da tenere nel quartiere di Scanzano, a Castellammare di Stabia, per dire no alla violenza contro i lavoratori del comparto scuola. La annuncia il coordinatore nazionale della federazione Gilda-Unams, Vito Carlo Castellana, «inorridito dal livello di barbarie» che ha raggiunto la reazione dei genitori contro la professoressa nel plesso periferico della scuola "Catello Salvati" e auspicando un «presidio di forze dell'ordine» per tutelare la serenità e la sicurezza del personale scolastico.

«Hanno agito come un branco - riflette Castellana, parlando degli aggressori - e ora è più che mai importante agire su due direttive. La prima, assicurare al corpo docenti la sicurezza di poter lavorare con serenità. Sento dire che sono terrorizzati, e che sono tuttora minacciati. Questo episodio non deve passare in sordina. Anche per l'esempio che viene dato agli alunni. I violenti devono capire che non possono essere superiori alle leggi e alle norme. Siamo in uno Stato di diritto e la scuola è un luogo sacro da non dissacrare con comportamenti criminali. Se vogliamo che lo Stato sopravviva, dobbiamo contare sulla scuola che è il luogo della cultura e della democrazia».

«Nostro secondo obiettivo è il sostegno alla categoria e alla professoressa aggredita. Vorremmo organizzare, quindi, una iniziativa, forse una fiaccolata, da tenere in quel quartiere. Sarà una manifestazione anti-violenza. “Gli insegnanti non si toccano", ma nemmeno i lavoratori dei pronto soccorso, i ferrovieri e tutte le categorie che la cronaca ogni giorno ci consegna come vittime di chi crede che con la violenza si controlla tutto», conclude Castellana.

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