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Quel che si muove dietro il duello ucraino

Opinionista: 

Che Putin voglia entrare nella storia del mondo, ormai, non ci sono più dubbi. Che lo voglia fare riproponendo il vecchio assetto delle Repubbliche Socialiste Sovietiche appare chiaro. Questo conflitto, quindi, non si manifesta semplicemente oggi. Ma ha radici antiche, almeno dieci anni di preparazione. E può tranquillamente proiettarsi ancora per tutti gli anni venti del duemila, creando ancora sangue, morti, scontri fratricida. Un impatto frontale che mira, in prospettiva, a cambiare gli assetti geopolitici ed economici del mondo, uno scontro diretto ed indiretto con le grandi potenze del pianeta. In questo contesto, la narrazione videocratica resterà un elemento decisivo nel condizionare l’opinione pubblica internazionale. Tutto deve contribuire a drammatizzare la situazione. I numeri, dalla sponda ucraina, fotografano, infatti, una tragedia quotidiana. Morti nelle strade, popolazioni in fuga, bambini e donne ferite, macerie dovunque. E la costante, martellante narrazione di un presidente come Zelenski che è il protagonista principale dello story-telling. T- shirt militare, verde esercito, messaggi rapidi e angoscianti, un’esposizione mediatica mondiale, un’eterna emergenza filtrata da immagini e filmati senza contesto, né date. Tutto reale, intendiamoci ma non è solo una tecnica mediatica. È un autentico cambio di passo della videopolitica. Non serve più intervenire in grandi luoghi pubblici, né, tantomeno, frequentare studi e canali televisivi. Nessuno deve sottoporsi ad alcuna domanda. Dice quello che vuole, quello che serve, in modo diretto e frontale alla platea del villaggio globale. E basta rompere il giocattolo della guerra per trovare dentro di tutto : gli interessi economici delle Ong, il traffico di organi umani, il mercato degli uteri in affitto, il potenziamento di una Nato che non c’entra nulla con l’ Unione Europea, la commercializzazione del cibospazzatura fondamentale di fronte alla scarsità di risorse alimentari. Un futuro legato a mille interessi dei quali si parla poco o nulla mentre la guerra a bassa intensità offre quotidianamente il suo manipolo di morti.