ACERRA. Una due giorni da tenere a mente, due serate “sold-out” per il Masaniello di Pino Mileto e della Compagnia Punto e a Capo al teatro Italia di Acerra: tanto entusiasmo per un teatro che prova a riaffacciarsi al pubblico dopo i tanti, troppi, mesi di stop; il suono degli applausi che rompe il silenzio assordante dell’apprensione. Mileto ha avuto il merito di riadattare l’opera scritta da Livio Porta ed Armando Pugliese, ripercorrendo in una chiave introspettiva e quanto mai efficace, le tappe dell’esistenza di un uomo discusso ma mai del tutto compreso, quel Tommaso Aiello che sia critica storiografica che leggenda, ricalcano, sovente, nella sua accezione rivoluzionaria, tralasciando spesso gli aspetti legati all’animo controverso, alle sue paure, ad una contestualizzazione sociale, e quindi umana. Ineccepibile la prova di Mileto e dei suoi ragazzi che mettono d’accordo i tanti spettatori sopraggiunti sabato e domenica scorsi: una rappresentazione audace, dinamica, libera dai crismi e dai tempi. Ogni personaggio fa la “sua” parte con una maestria inversamente proporzionale alla loro giovanissima età: la loro sinergia è l’arma in più di una compagnia giovane ed affiatata. Un Masaniello nuovo, perfettamente identificabile con qualsiasi persona del giorno d’oggi: le paure, i dubbi, la sete di riscatto ed il rifiuto dell’ordine imposto e precostituito, nell’inedito riadattamento di Mileto, trovano spazio facilmente senza sovvertire ricostruzione storica e mito. Il monologo finale di Bernardina, moglie del pescivendolo rivoluzionario (interpretata da un’ottima Enza Esposito) che assiste alla morte del marito tradito dai compagni fa il resto: un dramma che si consuma contro e nonostante i suoi inviti alla cautela, quanto mai attuali e premonitori di un’epoca in cui si annusano ancora i miasmi di una società che poggia le sue lacunose fondamenta su fragilità ed apparenze. «Abbiamo voluto dedicare queste due serate a tutte le vittime di questa atroce pandemia – ha dichiarato Pino Mileto – ma anche alla sete di riscatto di ciascuno di noi ed alla voglia di una vita normale, poiché questa distanza, non solamente fisica, ha squalificato i nostri giorni. Sono veramente contento che le persone abbiano apprezzato l’opera: per me e per i ragazzi, è un motivo di grande soddisfazione e ripaga tutto l’impegno profuso». La compagnia Punto e a Capo riproporrà Masaniello per l’ultima volta al Museo Archeologico di Nola, il prossimo settembre, in occasione della IV rassegna teatrale.

Luigi Corcione