Sta per concludersi un anno intenso per Martha De Laurentiis, presidente della casa di produzione “Dino De Laurentiis”: in fase di decollo “Dante in Opera” e “Le quattro giornate di Napoli”. Martha in odore di cittadinanza onoraria. Ma sopratutto il 2019 ha visto le celebrazioni legate alla figura di Dino, nato l’8 agosto di cent’anni fa. “Ricordando Dino...”, il forum che si è svolto all’Istituto di Cultura Meridionale, voluto dal console onorario della Bulgaria Gennaro Famiglietti, con Enzo D’Errico, direttore del “Corriere del Mezzogiorno”, Aurelio De Laurentiis, presidente del Calcio Napoli, Nino Daniele, assessore alla Cultura, l’architetto Cherubino Gambardella. Prende la parola Daniele: «Martha è già napoletana, lo è di cuore. E lo è molto di più di tanti napoletani di nascita, sempre pronti a denigrare questa città... Napoli è una città che anche nei suoi momenti più tragici mostra il suo volto più umano...». Applausi.

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Passa il microfono a Patrizio Rispo, volto storico di “Un posto al sole”. Dino era un fan della soap opera più longeva della nostra tivù e non si perdeva una puntata trasmessa su Rai Usa. Patrizio rivendica per Napoli, che è diventata un brand, un set a cielo aperto, degli studios sul modello hollywoodiano. Proprio come quei teatri di posa che nell’immediato Dopoguerra Dino costruì a Roma, all’inizio il suo socio fu Carlo Ponti. Si chiamarono “Dinocittà”. Altro che Neorealismo, ricordava Dino che l’industria del cinema era così povera che non c’erano soldi per gli studios, per creare dei set. Così si doveva girare tutto per strada. Aveva una bella faccia Dino, anche se non svettava in altezza e voleva fare l’attore. Poi ha capito che per fare i soldi era meglio mettersi dall’altra parte della cinepresa. E che bisognava girare in inglese, anche se non parlava una parola d’inglese. Erano gli anni favolosi di Hollywood sul Tevere. Dino, produttore di opere straordinarie che sono rimaste nella Storia del Cinema Mondiale, tra cui “Riso Amaro”, “L’oro di Napoli”, “Guerra e Pace”, “Totò a colori”, il primo film a colori realizzato in Italia. Produsse anche il film sulla pelosa bestiola “King Kong” preferendo Jessica Lange a Merily Streep ( che tra l’altro non glielo ha mai perdonato)... Il ricordo di Dino è imprescindibile da quello su Luigi, padre di Aurelio, produttore e presidente del Calcio Napoli. Che suggerisce che il forum diventi un appuntamento annuale. E legarlo anche a una scuola di regia e di recitazione. Perché no, un Actor Studios made in Naples.

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Cherubino Gambardella (il suo personaggio ha ispirato il Gambardella de “La grande bellezza” di Sorrentino) ricorda gli 80 anni di Dino festeggiati a Capri con Guido Lembo da “Anema e core” e mezza Hollywood sbarcò nell’isola azzurra. E dopo la partita del Napoli vista a Capri con Aurelio (e gli ha portato bene) per festeggiare Martha è scesa in taverna dove ha duettato con Gianluigi in “’O sole mio” e “Volare”. Ritorniamo al ruolo della letteratura prestata al cinema? L’ultima parola a Martha. «Oggi non si parla più di riduzione cinematografica, ma di ingigantimento. Quando penso a Napoli, penso a un diamante. Dalle mille sfaccettature. Hanno chiesto per me la cittadinanza. Sarebbe bello, non per me, ma per le mie due figlie che sono mezze napoletane. Ringrazio il sindaco e l’assessore Daniele dal profondo, e tutti coloro che si sono attivati per chiedere la cittadinanza: Gennaro Famiglietti, Vincenzo Siniscalchi, Aldo Masullo, Maurizio de Giovanni, Luca De Fusco, Patrizio Rispo, Alberto Lucarelli, Domenico Ciruzzi, Riccardo Monti, Norberto Salza, Antonio Sasso, Vito Grassi, Glauco Cerri, Enzo D’Errico, Laura Valente, Aldo Trione, Giampiero Lauro, Luca Rivelli e molti altri. Se ciò dovesse avvenire, sarebbe il più bel regalo di matrimonio per Dina che si è appena sposata. E come se da lassù Dino ci sorridesse: “Simm ’e Napule paisà...”. E lo dice con un accento appena “tradito” da quello americano. L’occhio blu brilla e si commuove. 

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