Anticipato dal video di “Crianza de Sango”, il musicista e compositore Ettore Patrevita ha dato alle stampe “Massaria” (dal 22 aprile disponibile in CD e in formato liquido su le piattaforme digitali).

In occasione dell’uscita di “Massaria”, abbiamo posto alcune domande a Patrevita.    

Quando ti sei avvicinato alla musica?

EP – ‘Ho iniziato a muovere i primi passi nella musica con lo studio del pianoforte all’età di quattro anni; venendo da una famiglia di musicisti, ho avuto la fortuna di essere seguito da mio padre che in un secondo momento, rendendosi conto della mia predisposizione verso uno strumento a fiato, mi avviò allo studio del sassofono, per poi continuare gli studi al conservatorio di Benevento fino a conseguirne la laurea in sassofono classico e composizione jazz’.

Quali sono state le tue esperienze?

EP – ‘Ho iniziato sin da subito a suonare con progetti locali tra il sannio e l’Irpinia per poi entrare a far parte dell’attuale band con cui collaboro da anni, Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band con cui ho calcato numerosi palchi di importanti festival tra cui: Jazzit fest, Villa Celimontana Jazz, Jazz for Amatrice, Tolfa Jazz, Esca jazz, Caserta Jazz Festival, Pozzuoli Jazz Festival, Jazz Sotto le Stelle, Rocca Jazz Festival, Marigliano in Jazz. Inoltre la Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band conta oltre cinquecento esibizioni live e la partecipazione a rassegne di storici Jazz Club come il Cotton Club di Roma, il Blue Around Midnight a Napoli, lo Spirit De Milan a Milano. Collaborando poi con grandi nomi dello swing come Piji Siciliani, Lalla Hop e Dj Arpad, Paul Voit (Dizzie Birds), Giorgio Cuscito, Mario Insegna (Blue Staff)’.

Come è nata l’idea di testimoniare attraverso la musica il tuo territorio?

EP – ‘Ho sempre sentito latente dentro di me una forte appartenenza al mio territorio che è esplosa quando l’ho lasciato per trasferirmi a Benevento. Da lì la prima pubblicazione del mio album solista (Vascianza 2019). Sentivo il bisogno di raccontare quei mondi che non si vedono, ritagliarmi il mio piccolo angolo di collina per trasmetterlo a quante più persone possibili, attraverso il linguaggio dei suoni e del dialetto. Era per me necessario andare a parlare con i contadini, testimoniare la loro vita nelle campagne che mi ha condotto poi a scrivere due brani “A Lu Fore” e “Lucese” pubblicati come singoli negli anni successivi. Il mio percorso rispecchia le mie radici che si intersecano tra paese e campagna e, lavorando attivamente per valorizzare campagne strozzate dal progresso, si è concretizzato in un progetto che avevo nel cassetto da tempo, la mia ultima pubblicazione che uscirà giovedì 22 aprile “Massaria”’.

Parlaci del progetto “Massaria”.

EP – ‘L’idea nasce dalle continue riflessioni condivise con il mio compagno di terra Luca Vernacchio, con cui è nato un progetto di testimonianza attiva sul territorio chiamato Fronte Terra. Insieme abbiamo realizzato anche un documentario sul terremoto d’Irpinia dal titolo “Novanta Secondi” e abbiamo tanti altri progetti futuri in cantiere, tra cui anche la realizzazione di un documentario sulle massarie che vedrà come colonna sonora portante questo mio ultimo album. “Massaria” è un progetto collettivo a cui si sono uniti tanti amici: Vittorio Zollo, Filomena D’Andrea alias Makardìa, Giuseppe Capriello, Lorenzo Cirocco e Antonio De Luca oltre alla formazione stabile del progetto costituita da me al sax soprano, Simone Ielardi alla chitarra, Carlo Natale al piano, Luca Iorio al basso e Carlo Corso alla batteria. Dunque un lavoro comune intorno ad un’idea di terra’.

Quali sono le tue influenze?

EP – ‘Sicuramene la matrice del mio linguaggio è il jazz, ma lascio che si contamini con la ruvidezza del rock e sonorità etniche mediterranee a cui sono fortemente legato, passando per la mia Irpinia assorbendone il linguaggio popolare e facendomi ispirare dai suoni tipici di un ritmo lento e meditato: Il suono del vento, il fruscio del grano e i campanacci delle vacche in montagna sono per me fonte inesauribile d’ispirazione’.

Progetti futuri?

EP - ‘Mi auguro di poter tenere concerti itineranti nella mia Irpinia e non solo, per divulgare il più possibile il messaggio del mio progetto’.

 

MS