Abbiamo ancora sogni è questo ci dà un perchéQuesto è quel che siamo e questo di dà un perché” e con la consapevolezza di essere e di essere in grado di sognare, Phoenix ha dato alle stampe “Catrame” (Drop&Spiral), un solido disco impernato su liriche e spasmi di curata elettronica. 

“Ho iniziato a rapportarmi con la musica circa 7 anni fa – racconta Phoenix -  quando mi fu regalato il mio primo strumento musicale, una chitarra acustica che è stata il mio primo approccio con questa realtà che è il mondo musicale. Sono cresciuto ascoltando principalmente dischi storici come "Sgt.Pepper's Lonely Hearts" dei Beatles, "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd" e anche dischi di cantautorato come "Storia di un Impiegato" di De André, ecc. Crescendo però, la mia visione di musica si è aperta a nuovi orizzonti... Mi ha affascinato ciò che era la cultura Hip Hop e una delle sue discipline che è il Rap. Perché? Perché ho notato che vi era un modo diverso di esprimersi attraverso le parole, un mondo in cui potersi esprimere dando libero sfogo alle proprie sensazioni. Dopo tanto "sudore e dolore" espresso sui fogli per anni, poi la è arrivata la decisione di elevare quel concetto di musica rap ad un livello superiore e di iniziare a pubblicare qualcosa di serio. Da qui, nasce "Catrame", un album veramente molto personale. Decisi di inviare una demo a "Drop&Spiral" e da lì il progetto ha iniziato a prendere forma. All'interno dell'album, si può notare come si sia lavorato principalmente sulle sensazioni appunto, sull'espressione di un disagio, di un senso di riscossa personale che arriva da tante situazioni. Le sonorità invece, sono tipicamente rap, mischiate con ciò che sono musicalità psichedeliche che sono espressione della mia esperienza di ascolto musicale che mi ha accompagnato nella mia crescita. Il progetto ha iniziato a diventare sempre più interessante grazie al sostegno di Sabrina Carnevale, Marco De Falco e i ragazzi dello studio Kokororecording, che si sono impegnati veramente al massimo nelle produzioni e negli arrangiamenti. Un grazie va a loro! Alcuni dei featuring presenti nell'album, nascono da collaborazioni con altri artisti miei carissimi amici di vita, con cui ho avuto modo di condividere emozioni e migliorarmi. La musica è soprattutto condivisione, quella reale e non quella dei social e quindi li ringrazio per aver preso parte al mio progetto. "Il mio universo", brano scelto per il primo videoclip ufficiale, è un brano strettamente personale e "nostalgico" in un certo senso, un brano che descrive sia la voglia di voler dire qualcosa provato sulla pelle che di ricordi che non passeranno mai, nel bene e nel male! "Eravamo 4 stronzi in una C3", cioè quei ragazzi che oggi stanno cercando di realizzare seriamente i loro sogni, attraverso la musica. L'album ha raggiunto buoni risultati fino ad ora e sono soddisfatto, ma l'obiettivo è quello di fare sempre meglio. Ad oggi, dopo l'uscita di questo progetto, ci sono tante idee da sperimentare per un progetto futuro, perché un'artista non deve mai smettere di imparare, secondo me... Quindi, in futuro bisognerà aspettarsi qualcosa di diverso, di migliore! È stato un piacere avere modo di spiegare le impressioni di questo disco”.

M.S.