di Giuseppe Giorgio

NAPOLI. Il teatro di Eduardo arriva nuovamente a Napoli, dove da stasera, nella sala del Bellini, la “Elledieffe” con “La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo” presenta la commedia “Questi fantasmi”. Scritta nel 1945, fu lo stesso Eduardo a raccontare la nascita del lavoro. 
“C’era un vecchio con la barba che veniva a casa quando ci trovavamo tra amici perché raccontava di essere uno specialista di sedute spiritiche. Per convincermi, mi diceva che spesso, tornando a casa sua, trovava un tipo che usciva e lo salutava. Diceva di essere un fantasma. Io gli chiesi: “Lei è Sposato? E sua moglie non dice nulla?” “Non se ne accorge”- mi rispose- “non lo vede”. Così nacquero Questi Fantasmi!”. 
Dopo il debutto del 7 gennaio del 1946 al teatro Eliseo di Roma, con la compagnia “Il teatro di Eduardo” con Titina De Filippo, nel 1954 lo stesso autore diresse il primo film tratto dalla commedia di cui fu sceneggiatore insieme con Mario Soldati e Giuseppe Marotta, con il protagonista impersonato da Renato Rascel. Il 7 giugno del 1955, attestandosi come la prima commedia di Eduardo rappresentata all’estero, il lavoro arrivò a Parigi, al teatro Sarah Bernhardt. 
Di “Questi Fantasmi” furono realizzate anche due versioni televisive. La prima del 1956, per la regia di Eduardo e la seconda del 1962 con Eduardo regista collaborato da Stefano De Stefani. Nello stesso anno, Eduardo portò il lavoro in tournée, in Polonia, Ungheria, Austria, Urss, dal quale, nel 1967, con la regia di Renato Castellani e con due interpreti come Vittorio Gassman e Sofia Loren , fu tratto anche un nuovo film che fruttò ulteriore popolarità al testo. 
Nel 1981, “Questi Fantasmi” fu affidato ad Enrico Maria Salerno mentre, nella stagione 1991-92, la compagnia di Luca De Filippo, per la regia di Pugliese, la rappresentò al Teatro Morlacchi di Perugia. Dopo un’ennesima versione con Silvio Orlando diretto da Armando Pugliese ed un’altra con Carlo Giuffrè, “Questi Fantasmi” arriva nello spazio di via Conte di Ruvo con la regia di Marco Tullio Giordana, due protagonisti come Carolina Rosi (nella foto) e Gianfelice Imparato e una compagnia completata da Massimo De Matteo, Paola Fulciniti, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Viola Forestiero, Giovanni Allocca e Gianni Cannavacciuolo. 
Tutti impegnati nel riportare in palcoscenico, nel segno di Eduardo e del figlio Luca, tutte quelle “Anime” definite dallo stesso drammaturgo: in pena, perdute, irrequiete, tristi, innocenti, nere, dannate, libere, inutili e condannate, insieme al misterioso dirimpettaio, professor Santanna. 
«Un testo - ha dichiarato Carolina Rosi - che non teme il trascorrere degli anni, in quanto è impostato su di una vicenda d’amore e di sentimenti universali, senza tempo. Ho deciso infatti, di affidare il lavoro alla preziosa regia di Marco Tullio Giordana, perchè sicura che ne avrebbe esaltato i valori e i contenuti, grazie alla sua capacità di sottoporre al pubblico, sia pure rispettando un copione intoccabile, il tutto sotto una nuova veste. A cominiciare dal personaggio da me interpretato, quello di Maria, la moglie del protagonista Pasquale Lojacono, affidato al bravo Gianfelice Imparato, che in questa edizione si manifesta come una donna più indipendente e moderna. La stessa donna che nel rivendicare rispetto, alla fine andrà via senza rimanere legata a nessuno dei due uomini che le ruotano intorno».
Uno spettacolo “Questi Fantasmi” che ha già cominciato la sua torunée e che sta riscuotendo unanimi consensi?
«Siamo stati - risponde ancora Carolina Rosi - già a Firenze e a Torino e il pubblico, cui lo spettacolo piace tantissimo, rimane in religioso silenzio incantato dai personaggi della commedia»
Pensa che a Napoli, con il suo pubblico notoriamente difficile e legato ai grandi del passato, ci possa essere un’accoglienza diversa? 
«Non credo che il pubblico napoletano sia diverso dagli altri. Ha sicuramente un’ indole più artistica, culturale e moderna. Ma è sempre pronto, nonostante voglia vedere le cose a modo proprio, ad aprire la visione e ad accettare i cambiamenti dettati dal tempo. Ecco perchè con questa edizione di “Questi Fantasmi” ho puntato su di un regista come Marco Tullio Giordana, in grado, pur rimanendo fedele alla grande tradizione eduardiana, di fare la differenza. Sono convinta, che la scrittura di Eduardo non sia soggetta a reazioni diverse in base alla cittadinanza del pubblico in quanto frutto di un patrimonio universale. Eduardo è vincente al di là delle regioni in cui è rappresentato. Riesce a mettere insieme nella stessa commedia, la comicità, il paradosso e il sentimento. Unica differenza che apporteremo a Napoli, sarà l’utilizzo di un napoletano più stretto rispetto a quello che, ad esempio, usiamo a Milano. Si tratta di uno spettacolo a cui sono molto affezionata. Contiene un grande gioco di evocazioni sapientemente esaltato dal regista e una atmosfera suggestiva dove ad essere al primo posto è sempre la parola».