NAPOLI. Nella sede dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, alla presenza del vicepresidente Domenico Falco, il maestro Gennaro De Crescenzo, fedele alla tradizione di famiglia, ha presentato una nuova iniziativa editoriale e discografica. L’originale interpretazione acustica e armonica di Luna Rossa, caratterizzata da una suadente e personale interpretazione di grande charme, ha conquistato la platea costituita esclusivamente da giornalisti e tra essi professionisti specializzati nel settore musicale.

«Il video di Luna Rossa emozioni napoletane è stato girato parte al Gambrinus, parte alla Domus Art di Faiello e parte nell'androne del palazzo di mio zio Vincenzo, fratello di mio nonno, autore di Luna Rossa, in via Benedetto Croce» ha esordito Gennaro De Crescenzo, dopo i saluti di rito rivolti al qualificato pubblico. Con entusiasmo ha condiviso ricordi significativi del passato e il fascino dei luoghi storici di Napoli, «città che ha generato idee e canzoni antiche e storiche di prestigio, che ancora oggi si cantano e continuano a fare provare forti emozioni e brividi a noi napoletani, così come ad una moltitudine di italiani appartenenti alle altre regioni della nostra bellissima Nazione e di stranieri che amano la nostra città e le nostre migliori tradizioni, conosciute e apprezzate in tutto il mondo».

«Le voci iniziali del video sono di mia figlia Claudia e di mio padre Luigi, in arte Gino Deck, già primo cantante dei De Crescenzo anni ‘70. L'opera e il video sono arrangiati armonicamente con intensità da Mikele Buonocore e Carmine Terracciano. Un pezzo a cui tengo molto e in cui credo molto» ha precisato il cantante, erede di una consolidata tradizione familiare, figlio d’arte e nipote oltre che dell’autore di Luna Rossa, Vincenzo, anche di Edoardo De Crescenzo.

A sottolineare il valore dell’iniziativa, Mimmo Falco che ha sottolineato l’importanza della musica napoletana, simbolo di un popolo, nel rispetto delle sue radici, da sempre tra i baluardi di libertà ed identità, elemento fondamentale di cultura e di storia. E ha lodato la riconfermata scelta di Gennaro di diffondere la canzone napoletana e la caparbietà e la genuinità, oltre alle sue note qualità artistiche, che gli hanno consentito di emergere in un settore non certo facile, soprattutto per chi sceglie la lingua napoletana.

Visibilmente emozionato, l’artista ha dichiarato: «Nella Domus Art sono state affisse tutte le foto degli interpreti dagli anni 50 ad oggi... Che bello vedere che l'ultima foto in ordine di tempo sia la mia, così come ha deciso a sorpresa la regista Debora Sacco».

Sono state ricordate da Falco, De Crescenzo e da alcuni dei rappresentanti della Stampa presenti, le tappe che hanno contraddistinto il successo di questa canzone squisitamente napoletana, diventata famosa nei cinque Continenti, che narra la delusione di un uomo che spera inutilmente di vedere l’amata e la Luna alla quale si rivolge, gli rivela inesorabilmente  "ca nun ce sta nisciuno!" (qua non c'è nessuno). Risposta cantata in 74 anni in una varietà infinita di sfumature interpretative che fanno la differenza. 

“Luna rossa”, scritta appunto da Vincenzo De Crescenzo e musicata da Antonio Vian in forma di una beguine - tipo di ritmo caraibico strettamente attinente alla rumba - per la prima volta fu presentata 1950 al Teatro Augusteo di Napoli, in occasione della Festa di Piedigrotta, allora seguitissima, cantata da Giorgio Consolini, accompagnato dall'orchestra di Nello Segurini. In breve diventò molto popolare, tanto da costituire uno dei massimi successi del dopoguerra, varcare i confini regionali e nazionali per diffondersi prepotentemente all'estero, tradotta in ben 42 lingue e dialetti. Tra le massime interpretazioni di Claudio Villa, negli Stati Uniti d'America è stata incisa da cantanti di calibro mondiale e tra essi da Frank Sinatra, come Blushing Moon.