Tante prenotazioni per treni, flixbus e aerei prima del 21. Studenti e lavoratori fuorisede pronti a partire per le vacanze di Natale

La quarantena obbligatoria dall'estero dal 21 dicembre al 6 gennaio, e i tamponi obbligatori dal 10 in poi, fatti 48 ore prima di tornare in Italia per chi parte dai 27 Paesi Ue (e da Regno Unito, Islanda Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, secondo la lista aggiornata contenuta in un allegato del decreto), scoraggiano sicuramente turisti e vacanzieri. Come riporta Fanpage.it, anche perché dovrà sottoporsi a quarantena anche chi entrerà in Italia dal 7 al 15 gennaio, avendo soggiornato o transitato in altri Paesi, per turismo, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. Ma queste regole non impediranno comunque a molti italiani di tornare a casa, nonostante le raccomandazioni di evitare assembramenti e riunioni tra non conviventi.

Anche perché il blocco agli spostamenti tra Regioni, a prescindere dal colore, dal 21 dicembre al 6 gennaio, non vale per chi deve tornare presso la propria residenza, domicilio o abitazione, o per chi comunque si sposterà per i soliti motivi di salute, lavoro o urgenza, che consentono per esempio a chi ha un genitore anziano solo da accudire di raggiungerlo. Quindi è atteso un grosso flusso di persone in movimento, nelle stazioni e negli aeroporti, sia nei giorni più caldi, quelli cioè a ridosso dello stop, il 18, 19 e 20 dicembre, sia in generale per tutto il mese di dicembre.

E infatti le compagnie aeree hanno già registrato aumenti nelle prenotazioni. Un dato preoccupante, se si considera che proprio nelle feste di Natale si rischia di perdere l'effetto delle chiusure e della suddivisione in zone, che ha fatto scendere l'Rt nazionale a Con il pericolo che a gennaio ci ritroveremo a combattere con una terza ondata e con lo spettro di un nuovo lockdown generale. Ieri Alitalia ha fatto sapere che nell'ultima settimana (26 novembre-3 dicembre) le nuove prenotazioni per volare nella settimana 14-20 dicembre hanno determinato un incremento del 50%, e quelle per volare nella settimana 21-27 dicembre un incremento del 13%. Ma un boom di prenotazioni è stato registrato anche per treni e bus.

Zona arancione e gialla, 8 regioni cambiano colore

Otto regioni cambiano colore mentre l’indice Rt scende sotto 1. I dati forniti dalla cabina di regia sul monitoraggio dell’epidemia di coronavirus modificano la mappa dell’Italia, ridisegnata dalle ordinanze del ministro Roberto Speranza che entreranno in vigore domani, 6 dicembre. Campania, Toscana, Valle D'Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano passano dalla zona rossa alla zona arancione. Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria passano dalla zona arancione a quella gialla, raggiungendo Lazio, Liguria, Molise, Veneto, Sardegna, Sicilia e la provincia di Trento. 

In zona rossa, a meno di 3 settimane da Natale, rimane solo l’Abruzzo. Il nuovo Dpcm, entrato in vigore ieri, consente tra l’altro di abbandonare una zona per passare ad una più leggera nel giro di una sola settimana: a Natale, in teoria, si potrebbe arrivare con un’Italia totalmente gialla. Come anticipato giovedì dal ministro Speranza e come confermato dal Report dell'Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, "l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,91. Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni e province autonome. Di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di confidenza maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità". L’indice è superiore a 1 in Calabria, Lazio, Molise, Toscana e Veneto.

“Il nostro Paese si sta lentamente decolorando, il rosso intenso comincia progressivamente a trasformarsi in arancione e questo riflette il fatto che un po' in tutti i Paesi europei l'epidemia sta lentamente cominciando a decrescere. Anche se ce ne sono ancora alcuni, anche nostri confinanti, che hanno un'incidenza più elevata di altri", ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa al ministero della Salute illustrando i dati del monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia. In Italia, "vediamo che la curva mostra un decremento", "l'incidenza sta calando in quasi tutte le Regioni", confrontando "le prime due settimane e le ultime due di novembre vedete che il valore di incidenza sta decrescendo ma ci sono ancora alcune regioni che hanno dati crescenti", ha evidenziato Brusaferro spiegando che "il nostro Paese ha ancora valori piuttosto elevati" in termini di nuovi casi, anche se "il trend si conferma decrescente".

In tutte le Regioni d'Italia i valori di incidenza dell'infezione da Sars-CoV-2 "stanno decrescendo, ma parliamo ancora di un numero di casi particolarmente significativo che mette sotto stress il nostro Servizio sanitario nazionale. Sostanzialmente un po' tutti i Comuni italiani sono coinvolti in questa pandemia - ha rilevato - La grande differenza di questa seconda fase" dell'emergenza, "rispetto alla prima, è che non c'è una Regione del nostro Paese che non sia coinvolta in questa epidemia".

"In quest'ultima settimana abbiamo una crescita della parte leggera degli asintomatici, che con i paucisintomatici superano il 70% della casistica" di Covid-19 in Italia. Insieme alle persone con sintomatologia lieve, "queste tre categorie coprono gran parte" della popolazione che contrae l'infezione, mentre "la parte severa o critica rimane costante", ha aggiunto Brusaferro. "L'età mediana delle persone che contraggono l'infezione è tra 48 e 50 anni, rimane stabile e questo è un dato positivo. Le fasce d'età più colpite sono fra 15 e 50 anni e tra 51 e 70 anni".

E’ andata in archivio una giornata con oltre 24mila nuovi casi e 814 morti. “Abbiamo 24.099 positivi, a fronte di 212.741 tamponi eseguiti. Quindi stiamo ancora, come proporzione di positivi, al di sopra del 10% ed è uno degli indicatori di cui tenere conto. Si fa un numero elevato di tamponi e troviamo ancora percentuali di positività rilevanti a livello nazionale: vuol dire stare ancora a un livello elevato di circolazione virale", ha sottolineato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. "Vediamo dei segnali iniziali di miglioramento, ma abbiamo un carico di infezione ancora elevato, una circolazione virale piuttosto sostenuta e bisogna continuare con l'opera di contenimento - ha aggiunto - per cercare di abbattere" la trasmissione del virus. "

Ad abbassare troppo la guardia sappiamo che succede, lo abbiamo visto dopo l'estate, quando l'epidemia è ripartita. Qui si tratta, adesso che abbiamo iniziato a contenere questa seconda fase" dell'epidemia, "di tenere più bassa" la circolazione virale. "Se si allenta troppo, riparte troppo. Va mantenuta dunque costantemente bassa la circolazione virale", ha ribadito.

 

Nuovo Dpcm 4 dicembre, regole cenone e veglioni: cosa si può fare

Misure anti covid ancor più stringenti e regole rigide nel nuovo Dpcm firmato dal premier Conte per il Natale, Capodanno e in generale per tutto il periodo delle festività. Nel mirino del governo, i possibili assembramenti da scongiurare, così come i contatti in famiglia con il pericolo di una più alta diffusione del virus. Ma cosa si potrà fare, quindi, durante il periodo fra il 21 dicembre e il 6 gennaio? Ecco le cose da sapere.

 

Nessun numero massimo obbligatorio per legge, ma viene comunque rinnovata la 'forte raccomandazione' a non ricevere in casa persone non conviventi durante festeggiamenti, cenoni e veglioni: "In un sistema liberaldemocratico - ha spiegato Conte - non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: raccomandiamo fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni, in cui i festeggiamenti diventano più intensi. E' una cautela essenziale per proteggere noi stessi e i nostri cari, in particolare i più anziani, i nonni".

Per quanto riguarda servizi di ristorazione in zona gialla (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) il nuovo Dpcm specifica che "sono consentite dalle ore 5.00 fino alle ore 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati". Per quanto riguarda Capodanno, "resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".

In zona arancione e rossa, invece, "sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22.00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro".

E se è vero che gli alberghi rimarranno aperti in tutta Italia, il 31 sera non si potranno comunque organizzare veglioni e cene, perché i ristoranti delle strutture chiuderanno alle 18. Da quell'ora del 31 dicembre 2020 e fino alle 7 del 1° gennaio 2021 infatti, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive sarà consentita solo con servizio in camera.

Più in generale, dal 21 dicembre al 6 gennaio saranno vietati tutti gli spostamenti da una regione all'altra anche per raggiungere le seconde case. Il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio sono vietati anche gli spostamenti da un comune all'altro. Resta il divieto di spostarsi su tutto il territorio dalle 22 alle 5.