A Pontecagnano ci sono aziende agricole che operano promuovendo la valorizzazione produttiva ed economica delle biomasse provenienti dalle attività agricole. Con l’innovazione si ottiene un compost di alta qualità resa possibile grazie all'adozione di impianti di compostaggio in azienda. Ma non è tutto. Esempi tangibili di processi e prodotti innovativi che operano a favore della sostenibilità e per l’economia circolare. 

È quanto emerso nel corso del quinto appuntamento della road map nazionale organizzato da Agia (Associazione giovani imprenditori agricoli) e Cia (Confederazione italiana agricoltori), in collaborazione con l’associazione Agricoltura è Vita e con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Strumenti e politiche a supporto dell’innovazione nelle imprese agricole, con particolare riguardo alle aziende di giovani, circa il 15,5 per cento delle imprese rurali della Campania, regione che conta circa cinquemila aziende innovatrici nel settore agricolo.

“Sono numerosi i progetti in Campania, riguardanti ad esempio l’ottimizzazione della concimazione azotata della rucola o il miglioramento genetico di alcuni prodotti”, ha affermato il direttore del Crea, Daniele Massa. Le nuove frontiere della agricoltura hi tech incrociano infatti settori ad alta tecnologia come l’osservazione da sensori a terra e satellitare dallo spazio, un campo in cui Crea ha il compito di fornire informazioni e calibrazioni su queste sofisticati attrezzature di lavoro.

“Questa è una giornata importante -ha spiegato il direttore di Cia Campania, Mario Grasso (nella foto)- perché proviamo a dare un impulso ai giovani impegnati nel recupero della biodiversità, per fare in modo di non disperdere il patrimonio di cultivar e tipicità del nostro territorio. Consulenza, ricerca, innovazione e digitalizzazione sono del resto attività trasversali della nuova Politica agricola comune dell’Ue”.

Liliana Agostinelli, presidente di Agia, ha a sua volta rilevato che le aziende agricole, soprattutto quelle composte da giovani, debbano essere portatrici di innovazione nelle coltivazioni. “Siamo al cospetto di cambiamenti epocali e non possiamo più pensare di produrre in maniera tradizionale. La ricerca può aiutare le aziende agricole a capire cosa fare e dove investire per rimanere competitivi”.

Il road map è proseguito con una visita all’impianto di compostaggio dell’azienda Prima Luce di Eboli, dove l’agronomo Rosario Mazzeo ha spiegato il processo che consente di recuperare gli scarti delle produzioni agricole fresche inserendoli nuovamente nel terreno agricolo sotto forma di torba, allo scopo di mantenere i livelli di fertilità e, quindi, qualità e quantità delle produzioni. “Il compostaggio -ha affermato- è un processo di parziale decomposizione del materiale organico fresco teso a ottenere un contenuto adeguato di macronutrienti e una buona biodiversità microbica”.