SANT'ANASTASIA. La crisi economica è dilagante, una macchia d’olio che ha messo in ginocchio diversi settori della società: il lavoro dipendente, i piccoli risparmiatori, le grandi e medie imprese.

Le cause che ne hanno scaturito questi effetti nefasti sono riconducibili ad errate scelte politiche. A ricette economiche che hanno soffocato progressivamente lo sviluppo delle aziende.

Ricordiamo l’eccessivo peso fiscale, una burocrazia che rende impossibile e irritante l’avvio di nuove attività. E poi, come se le difficoltà non fossero già sufficienti, per le imprese che lavorano a stretto contatto con la pubblica amministrazione vi è l’atavico ritardo dei rimborsi. Chi vive su quelle commesse sa bene quanto uno slittamento di mesi può rappresentare una crisi irreversibile: dipendenti senza stipendio, scarsa disponibilità per l’acquisto di nuovi materiali.

Eppure, in questo scenario a tratti catastrofico, c’è chi con coraggio e inventiva è riuscito a rappresentare una controtendenza. Un entusiasmo che lo ha spinto a creare da zero una propria impresa. Un marchio di qualità che offre prodotti e occupazione.

Parliamo di DS Camicie, un marchio sartoriale con sede a Sant’Anastasia, fondato e ideato da un giovane che ha deciso di sfidare la crisi guardandola negli occhi. Oggi vanta diversi store che vanno da Pollena Trocchia e Pomigliano d’Arco, paesi del vesuviano. Altri che toccano la città di Potenza e di Agrigento.

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Luigi De Simone, titolare del marchio DS Camicie, malgrado le mille difficoltà, le insidie di un settore martoriato dalla burocrazia e dalla pressione fiscale, è riuscito ad imporsi eccellentemente sul mercato.

Anche adesso, con il mondo intero messo in ginocchio dalla pandemia di Covid-19, DS Camice ha deciso di affrontare a testa alta questa ennesima prova. 

Da settimane la parola d’ordine che ci ossessiona è lockdown, ovvero chiusura totale. Zero contatti. Distanziamento sociale. Un ulteriore cazzotto in faccia a chi fa impresa. Ma Luigi De Simone non si è avvilito. Si è rimboccato le maniche della sua camicia e ha combattuto la paura con l’arma della solidarietà. Così, le sue macchine da cucire, insieme a una rete di volontari sparsi per tutta quanta la città, ha cucito migliaia di mascherine. Le stesse che sono state poi donate gratuitamente, in più occasioni, a cittadini e associazioni di volontariato che ne hanno fatto richiesta, tra le quali la Protezione Civile e L’Unione ciechi e ipovedenti. 

«È davanti agli ostacoli, ai momenti bui come questo che ognuno di noi deve fare la propria parte. Dobbiamo unirci, andare oltre gli egoismi per assicurare un nuovo futuro al nostro paese» ha commentato Luigi De Simone.