Rivolta dei migranti contro la quarantena: distrutta l'infermeria della caserma. Non si fermano le tensioni all'ex caserma Serena di Treviso, dove 133 dei 293 migranti accolti sono risultati positivi al Covid. Come riporta Leggo.it, ieri sera, giovedì 30 luglio, alcuni di loro hanno danneggiato l'infermeria lanciando una brandina, dei mobili e un computer per manifestare il loro diniego alla quarantena obbligatoria che li aspetta.  

La tensione è nata dalla decisione di bloccare all'interno della struttura tutti i migranti, non solo quelli risultati positivi ai tamponi svolti dagli operatori dell'Usl 2. 

Dal ricordo della prima zona rossa, all'ipotesi di una nuova zona rossa. È successo tutto a Vo' Vecchio, durante la visita di Luca Zaia: com'è sceso dall'auto, ieri mattina il governatore è stato raggiunto dal bollettino di Azienda Zero, che dava conto dei migranti positivi a Treviso .

Coronavirus: Zaia, 'Caserma Treviso zona rossa, virus non deve uscire'

"Il virus non deve uscire dalla caserma. Per me la caserma rimane zona rossa dal punto di vista sanitario". Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si esprime così sul focolaio localizzato nell'area di treviso, nella ex caserma Serena, dove risultano positivi 133 migranti ospitati. Zaia evidenzia il peso dei focolai 'd'importazione'. "L'ospitalità va garantita a chi scappa dalla morte e dalla fame, i dati ci dicono che questi casi costituiscono il 5% del totale. Il 90% degli arrivi riguardano cittadini che vengono da paesi in cui non c'è guerra o persecuzione. Non capiamo per quale motivo dobbiamo avere in Veneto oltre il 55% dei focolai che vengono da fuori", dice il presidente della regione.

"Per me la caserma rimane zona rossa dal punto di vista sanitario e gli ospiti devono sottostare a regole sancite per legge. Il soggetto positivo va incontro a multa e conseguenze penali se esce dalla quarantena.

Il soggetto negativo deve stare in quarantena. Abbiamo 5 milioni di veneti che sono stati chiusi in casa per mesi. Non capisco quale sia il problema per 300 persone. Qui si vede se lo stato esiste o no.

Resta inteso che strutture come queste vanno dismesse, questo sistema di ospitalità è fallimentare in tutti i sensi", aggiunge. "Da Roma si diano da fare per non mandarci più immigrati".