Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Primarie “suspense”, Bassolino assediato

Opinionista: 

Primarie del Pd? “Rien ne va plus”. In tutta la concitata fase preelettorale sul nodo candidature un dato sembra ormai sempre più chiaro: Bassolino, come un pifferaio di Brema, è andato per suonare ed è rimasto suonato. Da quando a sbarrargli il passo è scesa in campo un’ex discepola, la giunonica Valeria Valente, un po’ somigliante alla mitica, grintosa immagine di Marianna ‘a capa ’e Napule, non c’è più trippa per gatti, nel nostro caso, per “Votantonio”. La scelta ufficiale del sinedrio Renzi - Orfiniano nel far correre la Valente - nonostante la “equivicinanza” del renziano napoletano Nicodemo, che elettoralmente vale quanto il due di coppe con briscola a denari - ha sparigliato i giochi, scosso un Pd neghittoso e poltrone ma ha soprattutto fatto emergere l’assoluta inconsistenza del suo ex mentore. Ora assediato. Roba da mandare in bestia i “fan”, la “casta”, gli ex consulenti ora disoccupati, i quali, per l’affronto di aver sfidato il loro “idolo”, hanno fatto ricorso - da Edipo in giù - a tutta la letteratura della ingratitudine contro l’incomoda o l’intrusa. Fate voi. Addirittura c’è chi l’ha accusata di essersi prestata ai giochi romani del Nazareno. Un discorso più che mai insostenibile, nel momento in cui emerge una donna protagonista e coraggiosa, che ragiona con la propria testa. Per certa sinistra, si sa, ogni antagonista o è un eretico o un provocatore. Ma Bassolino non ha sempre detto che gli sta a cuore il destino di Napoli e che più gente si confronta, meglio è per la democrazia e la città? Come mai, ora che il confronto c’è, sbraita o si mostra infastidito? Ha voglia di inventarsi tutti gli slogan che vuole, di cercare di recuperare, con una convention in zona Cesarini dal titolo retorico: “Le primarie delle idee”, i consensi perduti. Il tempo per lui è definitivamente scaduto e non sarà la lagna di quattro, cinque gatti a farlo riaprire. Bassolino ha avuto decenni a disposizione, fondi a josa, totale sostegno da parte di più capi di Stato per cambiare seriamente Napoli. E non lo ha fatto. Oggi non ci venga più a dire che va in cerca di idee, prima ve n’erano tre o quattro, ammetta piuttosto che le ha sprecate. Parliamo di Bagnoli, di fondi europei mal spesi, di Napoli Est, del mancato Piano dei rifiuti, di uno sciagurato Piano regolatore che ha ignorato le prospettive metropolitane. Prima di parlare di futuro, lui aveva il dovere di spiegare alla gente che cosa non ha funzionato in passato, di ammettere che quello che è successo, non è successo per caso, ma per la incapacità sua e di una classe dirigente da lui male assortita. “Le primarie delle idee” erano il pulpito giusto per farlo, dimostrando serietà e coerenza. Invece Bassolino ha continuato a tacere. Ormai la sua presunta marcia trionfale è una mesta ritirata. A ricordarglielo non è il centrodestra ma la maggioranza del Pd. Viva le primarie “giustiziere”!