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Caro signor sindaco, perché non ti fai sentire?

Opinionista: 

C ’è una domanda alla quale il Sindaco di Napoli dovrebbe dare una franca risposta: perché tante carenze nella gestione delle iniziative avviate? Mi riferisco soprattutto ai lavori pubblici, che in città cominciano per non finire mai, senza che alle imprese esecutrici venga chiesta ragione di tanta esasperante lentezza. Possibile che non vi siano mai scadenze ferree? Che non si stabiliscano penali onerose da pagare in caso di mancato rispetto degli impegni assunti? Che l’eterno alibi del rinvenimento di sottoservizi mai indicati da alcuna mappa possa spiegare l’andamento (si fa per dire!) imbarazzante che caratterizza le opere messe in cantiere nel capoluogo partenopeo? De Magistris ha dimostrato, quando vuole, di sapere intervenire energicamente per impedire la paralisi delle attività. A via Carbonara, quando l’impresa decise di abbandonare i lavori lamentando di essere stata fatta oggetto di ‘richieste improprie’ da parte di qualche criminale, il sindaco fu l’apprezzabile protagonista di un colpo di teatro, andando a convincere personalmente l’imprenditore a rivedere la sua scelta e garantendogli che, da quel momento, non avrebbe avuto più fastidi. Ma ora, proprio a via Carbonara e nei dintorni di Porta Capuana e piazza Garibaldi, sono le imprese, da lunghissimi mesi, ad arrecare fastidi alla cittadinanza. Perché, come ha autorevolmente sottolineato il proprietario di un prestigioso hotel della zona, il traffico veicolare e pedonale è limitato dai lavori, in qualche punto al limite del rischio incidente, vista la ristrettezza dello spazio in cui muoversi. Perché le aree recintate diventano spesso causa di ulteriore degrado, calamitando rifiuti di ogni genere. Sia chiaro! A fronte di un’attesa circoscritta nel tempo, con ritmi di lavorazione non dico cinesi ma almeno europei, il disagio diventerebbe tollerabile, tanto più in considerazione della prevista riqualificazione del rione. Ma le cose non stanno così, e lo sa bene il Sindaco, che tuttavia si guarda bene dall’intervenire. Così come ha evitato di protestare in altre occasioni, inclusa la telenovela della stazione Duomo della linea 1, che dopo un decennio sembra finalmente dovere presto concludersi. Il lockdown, in tutto questo, c’entra ben poco. Due-tre mesi di interruzione obbligata per lavori che in certi casi, come per via Carbonara e vicinanze, coprono poche decine di metri. Interventi avviati da cinque anni! Possibile che il sindaco de Magistris non abbia nulla da ridire?