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In atto “megaimbarchi” per Palazzo San Giacomo

Opinionista: 

ben riflettere sulle prime indicazioni dei possibili candidati in vista delle Comunali di giugno, viene subito da dire che mai, come questa volta, ci troviamo di fronte a delle vere e proprie maxitrasmigrazioni tra i vari partiti, movimenti, cespi e cespugli. Non di “migranti” dei barconi, meglio chiarire, ma da ciniche “imbarcate elettorali”. Roba da capogiro. Ex iervoliniani dal Pd agli arancioni di de Magistris, doppio forno dei Verdi tra Comune e Regione; nuovo e vecchio centrodestra da travasi reciproci e multipli: c’è da restare basiti sui salti della quaglia, su labilità, doppiezza di certi ideali, che si sciolgono come neve al sole. In passato, quando si faceva politica anche discutibile, questo fenomeno si chiamava trasformismo, condannabile sempre, a volte però anche comprensibile alla luce di oggettive motivazioni ideologiche e contingenti. Ma oggi! Ma oggi, che la politica è inesistente, il fenomeno non può non fregiarsi che di un solo titolo: transumanza, in senso letterale e figurativo, caccia di pascoli più freschi, più “pingui” cantava Omero. Nessuno, per carità - lo ricordava anche il grande Montanelli - pretende che ci si condanni, per una vita, a fare la mummia, a incartapecorirsi in preconcetti, pregiudizi o in intoccabili principi ideologici. D’accordo, vi possono essere ripensamenti anche pentimenti, ma c’è sempre un limite, una misura nelle cose, che da noi è davvero colma e tracima di arrivismi. Tornando, a qualche esempio di spicciola quotidianità, de Magistris mentre sta imbarcando molti ex esponenti delle amministrazioni Iervolino dice che molte delle cause dei suoi flop dipendono dalle pregresse Giunte, invece di continuare a denunciare tutto questo a un elettorato indistinto, perché non prova ora a chiederlo direttamente a coloro che ieri erano da quella parte e oggi sono dalla sua? Ecco una prova ancora fumante, nel megadepliant elettorale del sindaco, distribuito ai gazebo, si dice testualmente: “Nel giugno 2011 de Magistris trova un debito di 1 miliardo e mezzo, oltre a un disavanzo di 850 milioni. Un buco enorme nascosto. Per anni le Amministrazioni precedenti avevano inserito in bilancio, come attivi, dei crediti che tutti sapevano di essere inesigibili”. Prima che fischino le orecchie alla Iervolino alla ricerca di una “rivalutazione ”, qualche ex iervoliniano può riferire al sindaco chi ha nascosto il buco? E poi ci meravigliamo che aumentano disaffezione alla politica e astensionismo. Come si può presumere di approntare disegni strategici di lungo respiro con un “parterre” di tale spessore, in cui si affollano figure di un recidivo nomadismo politico? Sanno, lor signori, che il varo della città metropolitana non consente più incertezze. Dopo gli errori storici di una sinistra, che, in questi ultimi trent’anni, ha solo blaterato, per chi non lo sapesse, qui occorre da subito riscrivere il Piano Regolatore, trasformandolo da “piano di fabbricazione” qual è - concepito solo per un fazzoletto di città - in un grande strumento di sviluppo globale, in direzione di un Sud, tra Europa e mare aperto. Tutto ci serve, tranne, però, acrobati e saltimbanchi.