Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Le anomalie italiane tutte da eliminare

Opinionista: 

C’è da augurarsi che la provocatoria intervista del suo presidente Piercamillo Davigo abbia tolto qualsiasi dubbio sulla necessità di abolire l’Associazione nazionale magistrati e le loro correnti ideologiche. Hanno espresso il loro dissenso dai toni sopra le righe dell’intervista molti autorevoli magistrati e pochi politici. Ma nessuno di loro ha rilevato che quando si afferma che “i politici di oggi non hanno smesso di rubare” si ha l’obbligo dell’azione penale secondo l’art 112 della Costituzione, ossia di indagare, di costruire un impianto accusatorio e di chiedere il rinvio a giudizio dei politici che rubano. Ma Davigo ha eluso quest’obbligo senza spiegarne i motivi. E il Csm dovrebbe sottoporlo a provvedimenti disciplinari. E i parlamentari dovrebbero querelarlo per diffamazione. Invece di solidarizzare con Davigo, come ha fatto il giovane sussiegoso pentastellato Gigino Di Maio. Entrare nel merito delle affermazioni dell’ex pm di Mani Pulite sarebbe un esercizio di nessuna utilità. Perciò mi astengo. Mi limito a due riflessioni. La prima. In una trasmissione radiofonica di tanto tempo fa “Ascolta si fa sera” il grande Francesco Carnelutti, maestro del Diritto, illustrò il principio secondo cui “Quod non dixit non voluit” per dire che tutto ciò che non è consentito è vietato. E lo citò per sostenere la tesi che l’Anm, che si comporta come un sindacato di categoria, e le correnti ideologiche dei magistrati, che si contendono le cariche dirigenziali, non sono state previste dalla Costituzione e che, perciò, vanno abolite. L’ ex presidente della Camera ed ex magistrato Luciano Violante ha scritto nel libro “Magistrati”, edito da Einaudi nel 2009, che “le correnti si sono trasformate da luoghi di discussione e approfondimento in ben oleate macchine di potere interno. Basti considerare che, prima o poi, tutti i capi corrente sono eletti al Csm. La conseguenza è che oggi chi non appartenga a una corrente o non sia protetto da un partito, difficilmente arriva a ricoprire incarichi rilevanti”. La seconda riflessione. L’articolo 98 della Costituzione stabilisce che “Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto di iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriere in servizio attivo, i funzionari e agenti di polizia, in rappresentanti diplomatici e consolari all’estero”. Un articolo assurdo scritto dai padri costituenti in momento di cedimento mentale perché è inammissibile che questi “servitori dello Stato” possano militare in partiti politici. Non c’è alcun dubbio che si griderebbe al “golpe militare” di fronte a un’Anm (associazione nazionale militari) come sindacato di categoria che contestasse le leggi non gradite e minacciasse, e attuasse, scioperi per impedire al Parlamento di emanarle. Avverrebbe la stessa cosa di fronte a un’Anp (associazione nazionale poliziotti) e a un’And (associazione nazionale diplomatici). E giustamente. Perché il primo comma dell’art.98: “I pubblici impiegati sono al servizio della Nazione” chiarisce, al di là di ogni dubbio, che anche i magistrati sono “pubblici impiegati”. Ma nessuno, nemmeno il Parlamento, nemmeno il Governo, e nemmeno il presidente della Repubblica che presiede il Csm, osa gridare al “golpe giudiziario” di fronte all’Anm (dominata da sempre da Magistratura democratica, cioè dalla corrente di sinistra della magistratura, come scrivono tutti i giornali dopo le elezioni alle cariche dirigenziali). Un’Associazione che si comporta come un sindacato, impedisce al Parlamento di emanare leggi da essa non gradite e minaccia scioperi di protesta. E li attua. E, soprattutto, contrasta qualsiasi tentativo di riformare un sistema giudiziario giudicato “inefficiente” da Bruno Tinti, procuratore aggiunto della Procura di Torino, nel suo libro “Toghe rotte”, edito da Chiarelettere nel 2007. Piuttosto che contestare quanto dice il dottor Davigo bisogna abolire subito l’Anm e le correnti ideologiche dei magistrati. Non sono previste dalla Costituzione. E non esistono in nessun altro paese al mondo.