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Quando il Duce al San Carlo annunciò la Marcia su Roma

Opinionista: 

Napoli conserva innumerevoli, straordinari primati. Qui è nato il Primo Atlante Marittimo del globo (1792), la prima nave a vapore del Mediterraneo (1818), la prima ferrovia italiana, attraverso il tratto Napoli-Portici (1839). Ma qui, soprattutto, ha visto la luce il più antico teatro lirico del mondo, il glorioso San Carlo (1737). Una storia straordinaria, scritta attraverso i secoli che ha come protagonisti, tra gli altri, Carlo III di Borbone, il mitico Carlo Broschi, in arte Farinelli, Cimarosa, Paisiello, Rossini e Donizetti. Con l’epopea di Napoli che si incrocia, a getto continuo. Dalla Rivoluzione Napoletana del 1799 ai prodromi del fascismo, in un album di ricordi praticamente senza fine. A 285 anni dalla nascita, una nuova, sapiente mostra sul Real Teatro di San Carlo, costruita dal Museo di Napoli, prova a recuperare le tessere di questo incredibile mosaico. E’ in corso, in questi giorni alla Casa dello Scugnizzo a Materdei, nel cuore pulsante della Napoli di una volta. Durerà fino al prossimo 11 dicembre ed è un occasione rara per melomani, appassionati e studiosi di storia della lirica. Regista dell’ operazione, il giornalista Gaetano Bonelli, storico e biografo partenopeo, direttore di un sulfureo Museo di Napoli, che in quarant’ anni ha raccolto locandine, manoscritti, abbonamenti, programmi di sala, foto, biglietti d’ingresso di epoca borbonica, testimonianze uniche, rare e introvabili. Citiamo a caso, il volantino del Giornale del Regno delle Due Sicilie legato all’annuncio della concessione della Costituzione che si terrà nel Massimo nel 1848, l’invito di Mussolini per la mattinata del 24 ottobre 1922 che al San Carlo annunciò la Marcia su Roma (che partì 4 giorni dopo), il biglietto della Presidenza del Consiglio dei Ministri legato all’arrivo a teatro di Hitler (5 maggio 1938). Centinaia di testimonianze, di progetti, di manifesti che non appartengono più a Napoli ma alla storia della lirica e della cronaca mondiale. Di cui Bonelli, autonomamente, solo con le sue forze, ha costruito un formidabile archivio. È un’altra delle tante storie napoletane che ancora contrappuntano questa città dei mille misteri. Privati che, senza particolari sussidi, difendono il prestigio di un’antica Capitale del passato.