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La legalità è il patrimonio da cui dobbiamo ripartire

Opinionista: 

Questa settimana si è aperta con una bellissima notizia per l’Italia, una notizia che aspettavamo da 30 anni: l’arresto della primula rossa della mafia, Matteo Messina Denaro. Sentiti e profondi i ringraziamenti agli uomini dello Stato che in questo lungo periodo, con abnegazione e sacrificio, non hanno mai smesso di seguire le tracce di questo “fantasma” sanguinario. E così, grazie anche alla significativa accelerata imposta dal Governo di centrodestra sul fronte della lotta alla criminalità e all’impegno per assicurare alla giustizia i latitanti, è stato finalmente catturato uno dei criminali più pericolosi in circolazione. Il mio pensiero è andato subito alle vittime innocenti della criminalità organizzata e in particolare al piccolo Giuseppe Di Matteo, oltre che naturalmente ai giudici Falcone e Borsellino, il cui impegno di lotta alle mafie e il coraggio straordinario restano esempi scolpiti nella storia del nostro Paese. Lo Stato ha vinto ancora una volta, dunque, ma la cosa che deve far riflettere, al di là del risultato raggiunto, è l’atmosfera di euforia e soddisfazione, di sana commozione, che ha accomunato i cittadini non appena si è diffusa la notizia della cattura. Ecco, appunto, il sentimento di legalità - che sembra sempre vacillare nelle dinamiche quotidiane - è apparso forte e diffuso, esternato con scene e messaggi di giubilo, di orgoglio e di ringraziamento nei confronti di coloro che hanno compiuto l’impresa. Tanti i post comparsi sui social, soprattutto sulle bacheche e i profili dei più giovani, che confermano come questo evento abbia rappresentato un’iniezione di fiducia di fronte a questa nuova vittoria del bene contro il male. Questo è accaduto anche nel Nostro Posto, dove - pur nello scoramento per tutto quello che rende gracile la presenza dello Stato - evidentemente resta forte la sete di giustizia e legalità. Ebbene questo sentimento di riscatto, di vicinanza alle forze dell’ordine, di voglia di sicurezza, rappresenta il patrimonio più prezioso, la risorsa da far fruttare e non disperdere. L’ho sottolineato più volte: le persone perbene, la stragrande maggioranza dei cittadini, si nutrono di successi del genere, perché sono la linfa necessaria ad alimentare il coraggio, la fiducia, l’appartenenza allo Stato, l’idea stessa di civiltà, baluardo fondamentale per la difesa e la crescita dei nostri territori. Ancora di più in realtà difficili come quella campana, nella quale, accanto alla presenza dello Stato e alla cultura della legalità, l’azione di repressione della criminalità in ogni sua forma e ad ogni livello, è ancora la prima risposta che occorre dare. Una azione che anche i napoletani, i campani, apprezzano e chiedono sia intensificata. Abbiamo bisogno più di tutto del supporto delle forze dell’ordine, delle Istituzioni; abbiamo bisogno di sapere che nessuno di noi verrà lasciato solo. È la strada maestra per superare quel pericoloso stato di assuefazione al “nulla cambierà in meglio”, sentimento alimentato da oltre 30 anni di impasse e di indifferenza da parte delle amministrazioni di sinistra che si sono avvicendate al governo della capitale del Mezzogiorno, totalmente incapaci specie sul fronte della garanzia della sicurezza. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: da un lato la controffensiva del Governo centrale, a partire dall’aumento delle forze dell’ordine in campo, che si sta realizzando giorno dopo giorno grazie all’impegno della Lega. In pochi mesi, a Napoli, sono stati già raggiunti alcuni risultati eccellenti con operazioni di successo contro la grande e piccola criminalità. Dall’altro lato, però, il Comune partenopeo continua a non apparire in grado di assicurare standard adeguati di vivibilità ai cittadini, dal centro alle tante periferie della città. E la situazione non è certo diversa nella stragrande maggioranza dei comuni napoletani e campani. Adesso è arrivato il momento di attivarsi a livello locale, a partire proprio dai presidi di sicurezza di prossimità e dai controlli, per sostenere e dare impulso, con ogni mezzo a disposizione, alla voglia di legalità che si respira. È finito il tempo degli alibi, dei proclami e delle vuote promesse, si agisca ora che è stato dimostrato ancora una volta - proprio con l’arresto di Messina Denaro - che si possono vincere le sfide più difficili; che lo Stato è più forte; che c’è un nuovo corso nella lotta all’illegalità, che si sta battendo una nuova strada per ristabilire la sicurezza anche qui da noi; che si sta dando reale sostegno alle amministrazioni locali. Non si sprechi nemmeno una goccia di questo entusiasmo che pervade e accomuna le persone oneste, unite sotto un’unica bandiera, per un unico obiettivo. Si riparta da questa difficile vittoria del Paese per farla diventare la vittoria di tutti; ognuno faccia la sua parte perché l’eco di questa vittoria risuoni in ogni strada, in ogni quartiere del Nostro Posto e serva a creare le condizioni necessarie per dare corpo alla presenza dello Stato, per riappropriarsi degli spazi persi, o peggio, dimenticati. I cittadini ci credono, è un diritto che non può più essere negato.