Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

La scivolata di Fico come le bugie di Fini

Opinionista: 

Una buccia di banana buttata a terra nel quartiere Chiaia di Napoli forse da un giovane ucraino o da qualche maleducato locale ha fatto prendere una bruttissima scivolata ad un giovane fico. Cose che sicuramente non fanno notizia se le cadute riguardano comuni cittadini di una Napoli sporca e piena di pericolose buche nell'era De Magistris. Ma se interessano un novello Lenin partenopeo, terza carica dello Stato, la sua compagna, e “l’amica” colf che percepisce oggi a nero 500 euro al mese, per 7 ore al giorno, il tutto diventa giustamente una questione di Stato. Al di là delle eventuali irregolarità od illegalità che altri dovranno valutare, fa quasi tenerezza quel giovanotto posillipino che fino a pochi mesi fa urlava onestà onestà e rivendicava la diversità del mondo grillino. Le nuove deità. Ed invece cominciamo a vederli al naturale. Furbetti come tanti. A Napoli come a Roma. A Torino come in tante altre parti. Siamo in presenza di un evidente episodio di malcostume, figlio della mentalità di coloro che praticano la furbata all’italiana. Il Presidente della Camera, direi in maniera ridicola ed un po' patetica, ha tentato di spiegarlo come un gesto di solidarietà, di carità verso un povero extracomunitario conosciuto alla fermata del pullman. Certo, perché il fico di Napoli frequenta i bus, non usa auto blu. Da pochi giorni solo quelle di colore grigio. Non sappiamo se ridere o piangere. Certo se facessimo un parametro comparativo con l’ex Presidente Fini che sbattè il muso pesantemente per colpa del cognato per la famosa casa di Montecarlo, cosa volete che sia, diranno i difensori del fico, un mancato permesso di soggiorno, soldi in nero, paghe di fame per due collaboratori domestici, il tutto camuffato da amicizia e carità. Ed invece l’atto è brutto per il messaggio che comporta sul piano della educazione civica. Fini concesse l’opportunità ad un giovane cognatino di acquistare un immobile a Montecarlo di proprietà del partito che aveva gestito per anni. Una vicenda opaca sulla quale ha raccontato una valanghe di bugie. Modificando le sue versioni a rate, a secondo dei momenti. Ma gli italiani, sin dalle prime battute, interpretarono bene quella storiaccia. Ora Fico continuerà a difendere la sua onorabilità e la sua correttezza. Anche perché di mezzo c’è la sua compagna. Ma tutti hanno già capito qual è la verità dopo aver visto alcuni servizi televisivi. Fini, ripeto, per anni cambiò più volte versione, ma la verità lo inchiodava dall'inizio. A Fico conviene non mentire, senza arrampicarsi sugli specchi scivolosi del giustificazionismo. Ammetta la scivolata. Non faccia come Fini. Dica come sono andate realmente le cose, e la gente d'Italia potrebbe anche passarci sopra. Ed il giudizio popolare probabilmente potrebbe non essere pesante. Suvvia, si dirà, sono miserie umane. Ma se la terza carica dello Stato vorrà ancora fare il furbetto, l'altezzoso, l'offeso, come per anni fece l'ex leader di An, la condanna della pubblica opinione sarà feroce. Perché aggiungerà ad un comportamento riprovevole la menzogna che ad un rappresentante delle Istituzioni non è lecita. Il popolo non ama esser trattato da stupido e da servo. Ma vuoi vedere che non porta bene occupare la carica di Presidente di Montecitorio ? Qualcuno dice che è da ignoranti pensare a queste cose. Ma io, da napoletano autentico, un po' ci credo. E lo dichiaro! Senza temer l'accusa.