Cosa vuol dire per una donna essere “libera”? E cosa accade alle “diversamente libere” che sono rinchiuse in una casa circondariale? A queste e ad altre domande prova a rispondere il volume “Danze orientali dall’interno del carcere – Cinque anni nell’harem di Pozzuoli” (Grafica Elettronica, 2017). Curato daAnnalisa Virgili e Ornella d’Anna, con prefazione dello scrittore Maurizio de Giovanni e postfazione di Piero Avallone, magistrato del Tribunale per i minorenni di Napoli, il libro sarà presentato martedì 2 ottobre alle ore 17.00 nella sede della Fondazione Premio Napoli, all’interno di Palazzo Reale, con un incontro introdotto da Domenico Ciruzzi e Alfredo Contieri, rispettivamente presidente e vice della Fondazione. Interverranno Annalisa Virgili, Ornella d'Anna e Piero Avallone.

Tra il 2012 e il 2016 nella Casa circondariale femminile di Pozzuoli è stato attuato con le detenute un progetto basato su corsi e spettacoli di danze orientali, organizzati con la partecipazione delle ospiti della struttura. Da quell’esperienza ha origine un testo che vuole raccontarne le difficoltà, le emozioni e i risultati, indagando con l'aiuto di quanto detto dai vari rappresentanti del mondo istituzionale anche le possibili soluzioni alternative alla pena detentiva e gli eventuali percorsi di reinserimento sociale. Attraverso interviste, disegni e immagini il libro ripercorre le storie delle donne rinchiuse e di chi le osserva “dal di fuori”. Non ci sono dita puntate né barricate: è un susseguirsi di emozioni e sentimenti propri a tutti gli esseri umani.