Tra Paradiso e Inferno continua l’eterna lotta tra bene e male a colpi di app e di informatica. L’Inferno ha finalmente la diga sul Flegetonte per dare energia elettrica al centro di elaborazione dati della Caina… ma il Paradiso… non può attendere.

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Grande entusiasmo giù all’inferno! È tutto uno scambiarsi di complimenti e di felicitazioni tra diavolacci sanguinari e hacker fraudolenti. È tutto uno stringersi di mani e di artigli tra Caronte e Minosse, tra Cerbero e Minotauro, tra Flegiàs e Barbariccia, tra Malacarne e Manomozza. Tutti i dirigenti infernali, sia di prima fascia che di seconda fascia, si lodano l’uno con l’altro mentre vanno a riunirsi nel grande auditorium ghiacciato della Caina. È finalmente terminata la costruzione della diga sul Flegetonte per dare l’elettricità al centro di elaborazioni dati dell’Inferno. Un paio d’ore per festeggiare, lasciando ai demoni di terza fascia e ausiliari le solite incombenze di tortura dei dannati. Lucifero si sistema sul trono, riavvia i capelli delle sue tre teste e, pugni nei fianchi, aggrottando le sopracciglia, dà il via alla solenne cerimonia. «Diavolacci miei! – inizia solenne – È un gran giorno! È per me una soddisfazione immensa alzare così tanto la voce per tentar di sovrastare il gran fragore di questa cascata. Gli ingegneri sono stati proprio bravi e ormai la diga sul Flegetonte è una realtà, col suo ampio prospetto scenografico e monumentale. E non è solo efficiente e funzionale, ma è anche stupefacente e magnifica, e offre uno spettacolo mozzafiato. Che vista! Guardate. L’acqua intrisa di sangue ribollente, mettendo in moto le turbine dell’impianto, precipita copiosa e abbondante sul ghiaccio del nostro amato Cocito, levando vapori immensi che riempiono di miasmi putridi tutto il baratro infernale, dalla Caina all’Acheronte, fin dentro la selva oscura! Se tornasse quel ficcanaso di Dante dovrebbe coi suoi endecasillabi riscrivere la descrizione di questo posto e gli illustratori, i miniatori, gli incisori dovrebbero ridisegnarlo». Poi, dopo aver ripreso fiato, incita tutti: «Gioite, allora, tutti! Da qui, dal nostro centro di elaborazione dati, sta partendo, rifluendo in tutto il web, in tutti i siti, in tutti i data base, in tutti cellulari del mondo intero, definitiva e irreparabile la contaminazione delle sacre scritture. Da qui si comincia, con un’operazione culturale. Poi non ci fermerà più nessuno! La terra sarà definitivamente nostra!». E tutti i presenti, diavoli hacker, ingeneri e operai si producono in una spettacolare ola di ali, code, corna, artigli, braccia e mani, mentre tutti muovono al ritmo della ola i cellulari con i display accesi. Sembra, pur trovandosi nel fondo della Caina, che stiano tutti uscendo a rivedere le stelle. Un bel successo! Lucifero, pur nel più profondo degli inferi, si sente al settimo cielo. Ma il suo smartphone emette un suono e si illumina il display. Gli arriva un WhatsApp: “Sai niente della resurrezione delle scritture che stanno preparando in Paradiso?”.

(continua)