L’occasione è quella della festa popolare della “Madonna delle Galline” che vale a far concorrere nella cittadina di Pagani un pubblico composto sia di fedeli che di osservatori di antiche tradizioni, cariche di valori antropologici e cariche di addensamenti storici spesso millenari. Ci convince, in questa occasione, andare a zoomare su una mostra molto interessante che viene presentata alla galleria Baccaro, ove espongono in tandem Tore Boccia e Manolo Celano, due giovanissimi artisti che si sono cimentati nel cercare di fornire, attraverso la propria creatività, un tentativo di lettura attuale della “Festa di Santa Maria delle Galline”, una lettura del tutto inusuale e, soprattutto, offerta con il linguaggio di una creatività contemporanea che potremmo definire di stampo postmoderno. E, mentre l’opera di Manolo Celano che si dispiega di ordine fotografico lascia emergere le qualità “documentative” che si propongono come volontà di indagine attenta al dettaglio, Tore Boccia si profonde in un impegno “interpretativo”, producendo una ricerca che utilizza, polisemicamente, vari registri espressivi, al cui interno emerge significativa la vocazione “grafica"”del giovane artista. (nella foto un'opera di Tore Boccia). Ciò che emerge da questa mostra è il portato di una ricerca che raccoglie le istanze di una cultura figurativa di ispirazione postmoderna, che non si istrada lungo percorsi di deriva, scegliendo, piuttosto, la via maestra della affermazione della tenuta contenutistica. Il linguaggio figurativo, brioso ed articolato, si rivela sottilmente percorso anche da un ansito "concettuale", che attraversa sia le tecniche fotografiche che quelle più propriamente grafiche, lasciando emergere la pregnanza di un racconto che raccoglie il passato della storia e ne propone l'attualità di una prospettazione che fa da specchio ad una condizione umana che continua ad essere quella di uomini che brancolano nel buio e cui l'arte può offrire un barlume di luce.