Si inizia con febbraio, la stagione degli adempimenti da parte dei contribuenti nei confronti del fisco, per continuare quasi tutti i mesi, con una scadenza o un’attività da gestire. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, si è approvato definitivamente la Certificazione Unica (CU) 2019 con le relative istruzioni. Tale certificazione, che oramai sostituisce il vecchio modello Cud, sarà utile per certificare l’erogazione di redditi di lavoro dipendente, assimilati (amministratori, co.co.co, co.co.pro, Lsu, borse di lavoro e di studio, tirocini), lavoro autonomo (professionisti, agenti di commercio) e redditi diversi (lavoro occasionale), pertanto i destinatari non saranno solo i lavoratori dipendenti, ma anche i lavoratori autonomi i percettori di provvigioni e di redditi diversi soggetti a ritenuta d’acconto, soggetti che fino a qualche anno fa non venivano certificati in nessuna modalità precompilata. Il Certificato Unico dovrà essere consegnato entro il 31 marzo 2019 al titolare di redditi, e il sostituto dovrà trasmettere entro il 7 marzo 2019 in modalità telematica tutte le informazioni indicate nelle certificazioni uniche rilasciate ai contribuenti, tale obbligo nasce dall’esigenza da parte dell’amministrazione finanziaria di raccogliere i dati, per l’adozione del modello 730/2019. La sanzione per ritardato invio da parte dei sostituti sarà di 100 euro per ogni certificazione omessa o errata, esiste una miniproroga nell’applicazione delle sanzioni per gli invii effettuati entro i 5 giorni successivi alla scadenza del 7 marzo. Il Certificato Unico 2019 conterrà i seguenti elementi per i datori di lavoro: • Inserimento nella certificazione unica dei redditi (CU) delle ritenute operate nei confronti dei lavoratori autonomi e dei professionisti; • Sezione del modello con i dati relativi ai familiari del lavoratore. Per il datore di lavoro, e per i professionisti a cui esso si affida per l’elaborazione delle paghe, l’inserimento dei dati dei familiari nel CUD, servirà affinché l’Agenzia delle Entrate, possa avere il dettaglio analitico delle detrazioni applicate dal datore di lavoro in favore di quel lavoratore. Il modello CU 2019 si arricchisce: • Dell’indicazione se quello con il lavoratore è un rapporto a tempo determinato o indeterminato; • Dell’indicazione dei redditi di pensione; • dei dati relativi agli oneri detraibili dal reddito (ossia le detrazioni fiscali) con codice onere e importo; • dei dati relativi agli assegni periodici corrisposti al coniuge; • dei dati relativi al credito Irpef (bonus di 80 euro), con l’indicazione del credito spettante, del credito capiente nell’imposta, del credito rimborsato, del credito non riconosciuto e di quello recuperato dai cedolini del lavoratore; • dei dati dei contributi previdenza complementare per familiari a carico, dedotti o non dedotti; • dei dati relativi agli oneri deducibili dal reddito, aggiungendo i contributi versati a enti e casse aventi esclusivamente fini assistenziali dedotti e non dedotti; • dei dati relativi ai redditi assoggettati a titolo di imposta per lavoratori socialmente utili.