Figaro, ma pecchè nun guarde ‘e problemi d’’a casa toja, invece ‘e venì a rompere il cosiddetto a noi? E sì che di problemi Madame Francia ne ha; vuoi che te ne dica qualcuno? Eccoti servito: I gilet gialli – gli scioperi contro la riforma delle pensioni – l’inflazione ed altre amenità del genere. Madame sembra essere quello studente un po’ asino, che non viene notato perché ce n’è qualcuno ancora più asino… e lo studente asino è l’Italia. Io quale “Terzomondista”, voglio ricordarti che la tua Madame, non fu in grado nemmeno di reggere la sua cosiddetta “Repubblica Napoletana”; il tutto si risolse in sei mesi e poi foste mandati a fanculo. Ammesso che la nostra Napoli sia roba da terzo mondo, ti comunico di essere felice di questa tua definizione, e ti spiego il perché, facendo mio uno stupendo post di Erri De Luca: Da noi si vive anche di notte, con bar, negozi e locali aperti, mentre altre città la sera so’ ‘nu campusanto. Il mare che si insinua tra il golfo di Capri, Sorrento e Posillipo. Le nostre due magnifiche specialità: ‘O Ccafè e sua maestà ‘a Pizza. La storia di cui è impregnata Napoli. La geografia che, attraverso Domineddio ci ha regalato un panorama che non ce n’è altrove, o meglio, altrove ce né, come nella tua Madame: ‘Na muntagna ‘e fierro. Noi non abbiamo bisogno di costruire le Eiffel…no, ‘O Pataterno già ci ha dato tutto. La tua giornalista Valèrie Segond, poco prima delle nostre elezioni ha affermato che Manfredi è atteso dalle elite napoletane come il Messia e che possa riportare alla normalità, un luogo fatiscente e soffocato dai propri debiti. Tante sono state le rimostranze al riguardo,, come quella di Toni Servillo “…Non saprei vivere in nessuna altra pate del mondo. Amo, quindi, profondamente questo “terzo mondo”. Percio monziù Figaro, come dal titolo, veniamo a voi con questa mia addirvi, scusate se sono pochi ma, il Cristo Velato, Palazzo Reale, ‘o mare, ‘o ccafè, ‘a pizza è ‘o Vesuvio…sono proprio cose da... Terzo Mondo. Alla prossima.