E finiamola una buona volta di piangerci addosso, perché siamo convinti che tutti siano contro Napoli ed i napoletani: certa stampa, la televisione, il nord, la Juve, la Roma etc. Se analizzassimo i fatti con obiettività, scevra da becero campanilismo, allora vedremmo il tutto nella sua giusta luce. Allora… jamme annante e parlamme ’e sta benedetta Unità d’Italia che, secondo noi piagnoni, ci ha inguaiati. La verità è che la colpa fu tutta dei Borbone! E scusate, un giorno ti costruivano il San Carlo, un altro la prima ferrovia, poi le tre regge: Caserta, Portici e Capodimonte con annessa scuola di porcellana… e manco ’a fernevene. Diedero inizio agli scavi di Pompei, fecero realizzare il primo ponte di ferro sul Garigliano, le officine di Pietrarsa e che sango d’’a miseria, nun s’arrepusavenno maje! Giustamente i napoletani non ce la facevano più ad essere sempre sulla bocca di tutta Europa e, come non bastasse, sapendo che il tesoro del loro Regno, ammontava a circa 443 milioni di lire oro, mentre ’a part’e coppa se puzzavene ’e famma, pensarono “eh no, non è giusto ca ’e savoiardi hanna sta accussì ’nguajate”, e pregarono la triade Cavour-Mazzini-Savoia, di prendersi un po’ di questo tesoro ed aggiustare le loro risicate finanze. Dice: va beh, ma chille se pigliajene ’o dito cu tutt’a mana! E meno male, diciamo noi; se così non fosse stato, i nostri contadini non avrebbero conosciuto paesi come l’Argentina, il Brasile, l’America del Nord, e avrebbero continuato a coltivare le loro terre, senza sapere che oltre il mare c’era “la Merica”; ed ancora, grazie sempre al nord, i soldati borbonici, stanchi e nauseati nel vedere sempre i pesci “ca facevene ll’ammore”, sotto la fenestrella ’e Marechiaro, preferirono la Fenestrelle piemontese. E dopo tutto questo, invece di ringraziarlo il nord, che facciamo? Riserviamo bordate di fischi a quel povero Salvini, che è venuto fin da noi a portarci il vangelo della Lega? Ma non ci vergogniamo? “Oh Vesuvio lavali col fuoco”, gridano negli stadi di tutta Italia. Embè? Invece di essere contenti, ci sentiamo offesi? Ma vi rendete conto che se ciò avvenisse veramente, avremmo una megalopoli di corpi pietrificati, da far scomparire dalla vergogna Pompei? Ma ci pensate quanti turisti, in futuro, verrebbero a visitare i resti della Napoli solidificata? Napoli ha bisogno di turismo! E ancora… ci chiamano colerosi, in ricordo del colera del 1973 che colpì Napoli; dice: va beh, ma pure loro ebbero la peste, come ci racconta il Manzoni; e vulisseve mettere il colera con la peste? Il nostro colera causò sì e no una ventina di morti, mentre la peste portata dai lanzichenecchi a Milano, ne causò circa 200mila. Pirciò quando ci chiamano colerosi, pensiamo alla peste loro e riteniamoci fortunati. Quindi cari amici lettori, non piangiamoci più addosso e, quando ci chiamano colerosi, dedichiamo loro un effetto sonoro così roboante, tipo Eduardiano, da fargli credere che sia il Vesuvio che abbia eruttato. Alla prossima.