Quante volte vi sarà capitato di essere punte dalla barba del vostro partner. Quella barba abitudinaria o quella barbetta cresciuta dopo due, tre giorni di assenza dal rasoio. Per lui barba tanto figa, per noi barba con tanto “martirio”. Ebbene da un pò di tempo a questa parte sembra proprio che tutte le donne che odiano di essere “accarezzate” tra una coccola e l’altra dai peli del proprio uomo, dovranno forse fare i conti con un altro look antipatico ed “irritatore” della nostra pelle. Sto parlando del dilagare anche nel nostro Paese della cosidetta barba a «coda di scimmia» («monkey tail beard»). Il nome è già tutto un programma. Si tratta nello specifico di un birbante pizzetto che l’uomo adora far proseguire lungo il contorno delle sue calde e appassionate labbra, per poi terminare nella basetta dall’altra parte del viso. Ops, che capolavoro e soprattutto che idea sensazionale! Alcuni hanno definito questo look anche «coda di gatto» o «addirittura vortice sulla faccia». Come lo si voglia chiamare si tratta di una “moda” del tutto discutibile e mentre l’universo maschile si cimenta in questo nuovo e originale gioco di barba, l’universo femminile storce il naso sognando fortemente in silenzio la possibilità di eliminare la coda di scimmia con grande rasoio alla mano. C’è l’uomo che sperimenta il “vortice facciale” in modo “fai da te” con risultati a dir poco scadenti e grottecschi e chi, invece, si affida a un barbiere professionista. Non mancano consigli precisi che vengono rivolti a tutti gli aspiranti Superscimmia o Supergatto. Se si possiede un viso tondo si avrà un effetto mogliore se la barba verrà lasciata un po’ più lunga sul mento. Al di là di tutto per realizzare questo grande capolavoro è necessario andare nel salone di un professionista perchè occorrono simmetria tra le parti e cura costante. Già la barba fatta crescere in questo modo fa abbastanza ridere, figuriamoci se viene realizzata male! E se domani al dolce risveglio anche il tuo uomo si è trasformato in una Superscimmia? Buon amore a tutti!

maggiepogg@virgilio.it