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La Terza Classe, ecco “Paulina”: l’amore senza tabù tra i vicoli di Sorrento

Una storia d’amore senza tabù nei vicoli di Sorrento tra un ragazzo e una transessuale, raccontata con leggerezza e ironia e scandita da un inedito sound country swing: è “Paulina” il nuovo videoclip, da oggi online, de La Terza Classe, la band partenopea, composta da Pierpaolo Provenzano (chitarra acustica, voce), Rolando Gallo Maraviglia (contrabbasso, voce), Enrico Catanzariti (rullante, voce), Raffaello Nusco (banjo, voce), e Biagio Daniele (armonica, voce), che unisce la tradizione musicale napoletana con il folk statunitense, dando vita ad un originale mix frutto di passione e approfondite ricerche sulle radici di questo genere made in USA.

Il video, diretto da Ugo di Fenza, segue le avventure di un giovane che, grazie ai social network, ‘insegue’ e cerca disperatamente di conquistare una ragazza che poi rivela di essere un uomo. Originali le grafiche utilizzate che, con chat, selfie e localizzazioni, risultano funzionali alla narrazione mediante un linguaggio contemporaneo.

"Paulina è una figlia nata in fretta - spiegano i membri del gruppo -  e per questo inaspettata. Avevamo in mente di registrare un altro pezzo, ma l’ispirazione e un pizzico di azzardo ci hanno spinto a creare un brano daccapo. Il testo lo abbiamo scritto direttamente nello studio di registrazione, da mezzanotte alle sei di mattina, ispirandoci ad una avventura capitata al nostro batterista durante il tour in America del 2015”. 

“Paulina” è il brano inedito del secondo disco de La Terza Classe, “Folkshake”, di recente pubblicazione. L'album è nato da un percorso articolato, che racchiude le esperienze dei lunghi viaggi in America della band, ed è composto da altri sette pezzi della tradizione folk americana arrangiati in modo nuovo. Tra gli altri, “Lonesome valley”, che ricorda il primo viaggio negli States e il palco del Music City Roots dove si è esibito il gruppo; “Wayfaring stranger”, in versione jazzy, e “Bring it with you when you come”, canzone da Jug Band, anticamente suonata con strumenti fatti di latta e cartone, rinominata nell'album “Biagio”, dal nome dell’armonicista che l’ha riscritta. Notevole poi “May the circle be unbroken”, cantata a cappella.

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