A Napoli un confronto su tecnologia e innovazione e del futuro. Al Centro Congressi, in Via Partenope si è tenuto AI FOR WELL-BEING, organizzato da SIMAR LABS e dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DIETI) dell’Università Federico II. L'evento è stato introdotto da Francesco Montervino, storico ex capitano del Napoli e moderato dal giornalista e direttore di Canale 8 Toni Iavarone. Ospiti d’eccezione uomini dello sport come l’ex capitano del Napoli, Paolo Cannavaro e l’ex calciatore Fabio Galante nonché il preparatore atletico Eugenio Albarella.

«Abbiamo avviato una collaborazione con Simar Labs - ha affermato il direttore del Dieti, Fabio Villone - su applicazioni di intelligenza artificiale e robotica tese a favorire il benessere delle persone. Per dimostrare plasticamente come le nuove tecnologie possano essere al servizio dell’uomo».

Entusiasta e come sempre propositivo il presidente di Simar Labs Marco Valle: «La ricerca e lo sviluppo insieme all’intelligenza artificiale hanno fatto sì che si possa oggi non solo fare una videochiamata tra Napoli e Sydney ma moltiplicare la produttività. Grazie a questa collaborazione si potrà rappresentare un dispositivo innovativo progettato e realizzato con l’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale e tecniche di robotica».

Questa tecnologia all'avanguardia consentirà una valutazione accurata e personalizzata dello stato dei soggetti, aprendo le porte a numerose applicazioni nel campo del benessere umano. Saranno migliorati aspetti cruciali come il monitoraggio della salute fisica, mentale, del sonno, la gestione dello stress e il potenziamento delle prestazioni cognitive, nonché il monitoraggio di tutte quelle situazioni potenzialmente a rischio quali, per esempio, colpi di sonno alla guida e postura scorretta. Gli esperti che si sono alternati al tavolo del dibattito hanno mostrato come algoritmi avanzati, sensori, app mobili ed elettronica possano già migliorare nel brevissimo tempo le tappe stesse della quotidianità.

«Il vero potenziale dell’intelligenza artificiale è ancora da esprimere – ha ricordato Bruno Siciliano, professore di Robotica alla Federico II – finora ci siamo soffermati su piccoli dispositivi al comando dell’uomo ma la vera aspirazione è quella di utilizzare l’IA per il benessere dell’uomo. E questa può essere una grande opportunità per tutta la società».

Centrali gli interventi di Giacomo Bartoloni, Responsabile Finanza del gruppo, che ha illustrato l’attività di Simar Labs e del professor Stefano Marrone a proposito delle potenzialità e delle funzioni della “seduta intelligente”.

«Ho intenso la Simar Labs come un laboratorio per un futuro migliore – ha raccontato agli astanti Giacomo BartoloniSiamo estremamente orgogliosi della collaborazione con l’università Federico II, prossima a festeggiare i suoi primi 800 anni di vita. Dal canto nostro ci siamo impegnati a sviluppare un modello di filiera che si avvale di tutte le migliori professionalità presenti sul mercato per perseguire e realizzare le nostre idee, dalla progettazione alla realizzazione. Al centro di tutto per Simar Labs resta comunque la necessità imprescindibile di confrontarci sempre con persone perbene. Anche per questo l’incontro con la Federico II è motivo di vanto».

Cosa si intende per seduta intelligente? «E’ semplicemente un progetto teso ad aumentare in maniera non invasiva l’intelligenza, il supporto, l’utilizzo di una seduta. Si tratta – ha affermato il professore Stefano Marronein buona sostanza di un monitoraggio sulla persona senza che la stessa se ne accorga. Ci sono dei sensori che elevano i dati in modo da controllare lo stato della persona fisica, con i suoi valori al momento della seduta. Ciò aiuta a capire immediatamente se la situazione necessita di un intervento o no, mentre il fruitore è disteso o intento ad un’attività sul divano». L’intelligenza artificiale è pericolosa? Ci sostituirà? All’annosa, ricorrente domanda Marrone risponde in modo perentorio: «Mi occupo da un decennio di privacy in intelligenza artificiale e non ho dubbi: si tratta di uno strumento utilissimo che va trattato, perfezionato con la ricerca. Sta a noi utilizzarla nella maniera più opportuna».

Piena sintonia di vedute anche tra gli sportivi. I ritmi forsennati del professionismo e anche la cura del dettaglio tra semplici amatori spinge nella direzione della tecnologia: «I calendari sono ormai pieni zeppi di impegni – ha affermato l’ex preparatore atletico del Milan scudettato e della nazionale giapponese Eugenio Albarella - e un aiuto dalla scienza può soltanto aiutare a migliorare le prestazioni sempre sotto la guida dell’uomo».