Dai vicoli dei Quartieri Spagnoli a Posillipo, dalle strade dello shopping al Rione Sanità, dai palazzi storici ai cortili.  Lo scrigno della città si apre all’ebbrezza creativa di Wine&Thecity, la rassegna diffusa della primavera napoletana che dal 20 al 25 maggio promuoverà in modo sempre nuovo cultura del vino e scoperta del territorio, mettendo in rete oltre 50 luoghi tra siti museali e spazi privati, giardini storici e atelier d’arte e design. Assoluto protagonista di questo festival, nato nel 2008 da un’idea di Donatella Bernabò Silorata, è il vino di oltre 100 etichette del Bel Paese.

Per questa edizione, sarà il monumentale complesso dell’Archivio di Stato di Napoli, nel cuore del centro storico, a ospitare la serata inaugurale il 20 maggio. Successivamente la rassegna si sposterà al Mann, al Palazzo reale, al Pan, al Complesso monumentale di Santa Maria La Nova, al Madre, per poi concludersi presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte. La settimana di Wine&Thecity proseguirà in città con eventi sparsi e diffusi tra luoghi privati, spazi d’arte e design, atelier di moda, giardini e piccoli e grandi alberghi. In ogni luogo, da Chiaia alla Sanità, una cantina da scoprire e un vino da degustare in una gioiosa commistione di suggestioni e linguaggi.  L’immagine della 16esima edizione di Wine&Thecity, realizzata dall’agenzia Dabliu, trae ispirazione dal più sociale, prezioso e laborioso insetto che frequenta le vigne, l’ape, simbolo del lavoro collettivo e di laboriosità.

Wine&Thecity nasce nel 2008 da un’idea di Donatella Bernabò Silorata ed è un progetto indipendente dell’Associazione Wine&Thecity realizzato senza alcun contributo pubblico ma esclusivamente con il sostegno di chi partecipa e di mecenati e sponsor privati. “Coltiviamo ebbrezza creativa, mettiamo in moto la città, andiamo alla scoperta di luoghi mai visti o semplicemente dimenticati. Siamo nomadi e trasversali, parliamo molti linguaggi. Ci piace la contaminazione, sovvertiamo gli stereotipi. Crediamo nella pluralità di voci e nel vino come espressione culturale”. E’ questo il manifesto della rassegna che dal 2008 sta cambiando il maggio napoletano.