È terminato il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia. Il Cda ha approvato una nuova proposta finalizzata a una positiva definizione della procedura di contestazione. La proposta sarà inviata alle istituzioni governative competenti. Le questioni sono due. La prima piu' propriamente tecnica, riguarda la concessione in se' (sistema tariffario, manutenzione e investimenti). La seconda invece e' di governance, ossia quale dovra' essere la nuova struttura societaria di Autostrade per l'Italia. Sul primo punto il governo vuole un taglio delle tariffe pari almeno al 5%, maggiori controlli sulla rete, un accelerazione sugli investimenti. Il tutto per una cifra pari a circa 3,4 miliardi (a inizio giugno Aspi aveva offerto 2,8 miliardi) da aggiungere ai 7,5 miliardi di investimenti del piano presentato da Tomasi a gennaio. C'e' poi la questione della governance. Il governo chiede ai Benetton di fare un passo indietro sul controllo della societa' (oggi Atlantia ha l'88% di Autostrade). Sembra che la holding sia disposta a scendere sotto il 50% (si parla del 30%) non piu' attraverso una cessione tout court ma con un aumento di capitale pari a circa 3 miliardi di euro per fare entrare nell'azionariato delle "nuove" Autostrade, Cdp, F2i, Poste Vita e alcune casse previdenziali.