C'è stata apprensione per il timore di un ritorno della SARS. Fortunatamente tutto ok dopo il tampone per una donna. Si tratta di una militare in licenza rientrata dalla caserma di Codogno, ora ricoverata nelle stanze ad alto isolamento e pressione negativa del pronto soccorso Cotugno. Aveva saputo che il tenente della sua caserma è risultato positivo al virus Sars-Cov 2.
Ha febbre e altri sintomi di compromissione respiratoria. MA I CONTROLLI SONO RISULTATI NEGATIVI. Si tratta di una normale influenza.

 

Salgono intanto a sette le vittime in Italia per CORONAVIRUS. Il nuovo decesso è un 62enne di Castiglione D'Adda, nel lodigiano. A quanto apprende l'Adnkronos, si tratta di un uomo morto all'ospedale di Codogno. Il bilancio dei morti sale così a 6 in Lombardia e 1 in Veneto.
Tra le vittime delle ultime ore un 84enne ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - morto in mattinata - e un 88enne originario di Caselle Landi. L'84enne era "una persona anziana con altre patologie" ha spiegato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a 'Radio anch'io' su Radio Rai 1.
In precedenza, il bilancio registrava 229 persone contagiate - tra le quali 6 decessi e una persona dimessa; il commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Borrelli, ha specificato che le persone positive che sono ancora affette dal virus sono 222, confermando che "non ci sono altri focolai" e non "ho avuto conferma di legami tra i focolai".

LOMBARDIA - "Il numero dei contagiati è arrivato a 172" ha confermato il governatore lombardo, Attilio Fontana. "La popolazioni sta reagendo positivamente alle misure emesse, accaparrarsi il cibo è inutile" ha ammonito Fontana. Che ha espresso "grande fiducia che misure daranno risultati" ed è tornato a invitare la popolazione "usare il numero 800.89.45.45". E ancora: "Non escludiamo di aver individuato due piste che potrebbero ricondurre al paziente zero" ha detto poi a 'SkyTg24' il presidente della Lombardia. Si tratta di due piste "legate al lodigiano" e alla Cina.

GALLERA - Inoltre, ha spiegato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, "da adesso in poi i tamponi per rilevare la presenza del nuovo coronavirus verranno eseguiti sui contatti dei pazienti positivi, solo quando sviluppano sintomi". Gallera ha chiarito il senso del cambio di strategia: "All'inizio, quando i casi erano pochi, la strategia è stata quella di fare i tamponi a tutti i contatti diretti" dei casi positivi, "perché lo scopo era ricostruire il percorso dell'infezione in modo da poterla isolare. E' quello che abbiamo fatto sostanzialmente fino a ieri (domenica, ndr) ed è il motivo per cui abbiamo anche una grossa evidenza, circa il 50%, di persone senza sintomi che hanno il coronavirus e che molto probabilmente lo supereranno senza neanche rendersene conto". Mentre, da adesso, "abbiamo ritenuto che era inutile, visto il gran numero di persone positive, riandare a fare i tamponi a tutti i contatti dei positivi".

VENETO - Sale a 33 il numero di contagiati in Veneto, secondo quanto confermato dal presidente Luca Zaia, che ha spiegato che "il nuovo caso è stato registrato nel cluster di Vo' Euganeo".

EMILIA-ROMAGNA - In Emilia-Romagna 7 nuovi casi, tutti riconducibili al focolaio lombardo, che portano così a 17 il numero dei casi. Dei nuovi casi cinque sono a Piacenza (quattro cittadini del lodigiano) e due persone nella provincia di Parma, che si erano recate a Codogno. A risultare positivo è anche un residente nel Modenese, che "ha lavorato per alcune settimane nel Lodigiano, ora ricoverato al reparto Malattie infettive del Policlinico di Modena. E', quindi, un caso che - come gli altri - è riconducibile al focolaio lombardo" precisa la Regione Emilia-Romagna in una nota. "Da sottolineare come l'uomo non sia stato prima ricoverato - si evidenzia -, né abbia avuto contatti con operatori sanitari, essendosi trattato di un percorso 'pulito', partito dalla sua individuazione nell'ambito dei protocolli previsti e quindi all'accertamento della positività".