"Ero indecisa sul rendere pubblico o meno ciò che mi è accaduto, ma ho deciso di farlo perché non si ripeta mai più una cosa simile". E' quanto ha scritto Giulia Ventura sulla sua pagina Facebook, condividendo le fotografie e il referto dell'ospedale. "Ciò che avete fatto a me non deve mai più essere fatto ad essere umano" scrive la ragazza, denunciando di essere stata aggredita per "il mio orientamento sessuale."Era mercoledì sera, cammino a piedi, in questa meravigliosa città di Potenza, con le mie cuffiette blu nelle orecchie, sento qualcuno blaterare verso di me, non capendo cosa stesse accadendo, mi tolgo le cuffiette e vedo due ragazzini che, attraversando la strada e si mettono di fronte a me, intralciandomi il passaggio". "Chiedo loro che problemi avessero e dopo due spintoni che mi hanno atterrata, ancora cosciente sento una frase: le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vede come abbuscano i maschi".

"Non ho il tempo di rispondere che il primo pugno mi rompe il labbro, il secondo il naso, il terzo l'occhio. Mi alzo e cerco di difendermi con una testata che credo abbia rotto il naso al mio ammiratore, ma poi cado. Sento due calci, uno sulla costola e uno sulla spalla. Svengo. Mi riprendo dopo qualche minuto in una pozza di sangue, metto la sciarpa in bocca, per via del troppo sangue che perdevo e vado a casa". "L'indomani il naso non cessava di perdere sangue e decido di andare in ospedale, la denuncia parte d'ufficio. Ora" conclude, augurandosi che altri non debbano vivere la sua terribile esperienza.