Cinque anziani morti in una casa di cura alle porte di Roma. Tragedia questa mattina nella casa di cura Villa dei Diamanti di Lanuvio: dieci pazienti e due operatori sanitari sono stati trovati privi di sensi e cinque pazienti, dopo le primissime verifiche, sono risultati deceduti. A lanciare l'allarme questa mattina un addetto alla struttura dopo essere entrato nella casa di cura in via di Monte Giove Nuovo. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, 118 e carabinieri, che stanno cercando di accertare le cause. I pompieri sono presenti con le apparecchiature per rilevare eventuali sostanze tossiche. Sull'episodio indagano i Carabinieri della Stazione di Lanuvio e della Compagnia di Velletri. Sette persone sono state trasportate in ospedale in gravi condizioni: si tratta di 5 pazienti e di due operatori sanitari soccorsi dal 118.

"Dramma a #Lanuvio, alle porte di #Roma, deceduti nella notte alcuni anziani ospiti di una casa di riposo, trasportati in ospedale altri. Il monossido di carbonio la possibile causa". Lo scrivono su Twitter i Vigili del Fuoco.

“La struttura di Lanuvio, Villa Diamanti, non è un Covid Center né una struttura di carattere sanitario, ma si tratta di una casa di riposo per anziani su cui erano in corso le indagini epidemiologiche da parte del Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 6 per un caso di positività riscontrato il 13 gennaio su un operatore socio-assistenziale della struttura". Lo fa sapere in una nota l'Unità di Crisi della Regione Lazio.

"Operatori e ospiti erano stati tutti sottoposti a tampone il giorno seguente (14 gennaio) e ieri sera si è avuto riscontro di 3 operatori risultati positivi e 9 ospiti positivi - aggiunge l'Unità di crisi - Stamani, secondo quanto appreso dal direttore sanitario della Asl Roma 6, era prevista la presa in carico della Asl per i trasferimenti nei reparti Covid. Due operatori socio-assistenziali sono stati trasferiti, appena giunti sul posto i soccorsi, al Policlinico di Tor Vergata e cinque ospiti anziani al nuovo ospedale dei Castelli tutti con sintomi riconducibili a intossicazione da monossido di carbonio. Sono in corso i sopralluoghi da parte del competente Dipartimento di prevenzione della Asl Roma 6 e vi è un costante aggiornamento attraverso il direttore generale della Asl Roma 6, dott. Narciso Mostarda e il direttore sanitario della Asl Roma 6, dottor Roberto Corsi”.

"Ci dovevate avvertire subito di quanto accaduto. Ho portato qui mia madre perché fosse curata e siamo venuti a sapere di quanto è accaduto dal telegiornale. Vi sembra giusto?". E disperata la donna corsa da Ariccia, dove vive, alla casa di riposo Villa dei Diamanti di Lanuvio. "E una mancanza di rispetto, dovevamo sapere cosa succedeva, non dovevamo venirlo a sapere dalla stampa - dice ai carabinieri la figlia di una dei dieci ospiti della struttura - Mia madre ha compiuto 80 anni pochi giorni fa. Non posso entrare, non posso chiamarla per il covid ma questo esito dei tamponi? Quanto ci vuole a saperlo? Mi interessava sapere se mia madre era viva e perché non siamo stati avvertiti subito dell’accaduto. Non sono venuta certo qui per creare problemi".

"La nostra Comunità è in lutto. Ci stringiamo alle famiglie delle povere vittime e nel rispetto delle indagini rimaniamo in attesa di capire dagli inquirenti cosa è accaduto". Così Luigi Galieti, sindaco di Lanuvio, dopo la tragedia.

"Mamma dov’è, voglio solo sapere se c’è ancora". E' un viavai di parenti, figli, nipoti, davanti alla casa di riposo. "Mamma prima era in un’altra casa di riposo, è qui da tre anni - Cosa è successo? A che ora? La titolare Sabrina lo sa? Chiamavo lei, volevo sapere come sta. Vogliamo solo sapere le nostre madri sono vive o morte".

Sono le richieste strazianti di uomini e donne corsi davanti alla casa di riposo, appena appresa la notizia della morte di alcuni ospiti, stroncati secondo le prime indiscrezioni, da una fuga di monossido di carbonio. Non conoscono le condizioni dei loro genitori in cura qui, non sanno nemmeno dove siano stati ricoverati, se ancora vivi. Una donna scoppia in un pianto disperato, cedendo alle rassicurazioni dei carabinieri sul posto, anche loro incapaci di dare notizie certe.