Sale il bilancio delle vittime da coronavirus di Wuhan. Stando agli ultimi dati diffusi dalla Commissione sanitaria nazionale di Pechino, i morti sono 132 e i casi di contagio 6.078 a livello nazionale.

In conseguenza della diffusione del nuovo virus, la British Airways e la Lufthansa hanno sospeso tutti i voli diretti per la Cina continentale. la compagnia britannica ha anche sospeso le prenotazioni sul suo sito fino a marzo, a seguito delle disposizioni del Foreign Office che ha messo in guardia contro i viaggi esortando a limitarsi "ai soli viaggi essenziali".
E, sempre in risposta alla diffusione del coronavirus, gli stabilimenti di produzione della Toyota in Cina rimarranno chiusi fino al 9 febbraio, secondo quanto ha annunciato la casa automobilistica giapponese.

Anche Starbucks prende provvedimenti: la catena statunitense di coffee shop ha chiuso "più della metà" dei suoi 4.300 negozi in Cina a seguito dell'epidemia e ha avvertito che la situazione del gigante asiatico avrà un impatto sui conti annuali, anche se ha espresso la sua fiducia che ogni potenziale effetto sia "temporaneo". Inoltre la società, ha detto il responsabile dello sviluppo internazionale di Starbucks, John Culver, sta valutando la situazione con le autorità cinesi ogni giorno.

EMIRATI ARABI - Intanto il ministero della Salute degli Emirati Arabi Uniti ha reso noto che quattro cittadini cinesi di una stessa famiglia sono state contagiate dal nuovo coronavirus. Lo riporta l'agenzia di stampa Wam, citando una nota del ministero della Sanità di Abu Dhabi. La Wam ha quindi precisato che si tratta di turisti provenienti da Wuhan, dove è stato riscontrato il primo caso, e che sono arrivati negli Emirati il 16 gennaio. ''La situazione sanitaria generale non è motivo di preoccupazione'', ha aggiunto il ministero.

E mentre l'Italia è al lavoro per un ponte aereo per i connazionali che si trovano a Wuhan, anche l'Australia sta mettendo a punto le operazioni di evacuazione dei propri cittadini.

AUSTRALIA - Ad annunciarlo è stato il premier Scott Morrison, precisando che verrà creata una zona di quarantena sulla Christmas Island, nell'Oceano Indiano, per ospitare tutte le persone evacuate per il periodo di 14 giorni previsto come tempo massimo di incubazione: "Puntiamo in particolare ai componenti più vulnerabili di quella popolazione, i bambini, soprattutto neonati". Già 400 cittadini australiani si sarebbero registrati chiedendo di essere evacuati da Wuhan e dalla zona circostante. Cinque persone, 4 uomini e una donna, studenti universitari, sono sotto trattamento ricoverati in ospedali australiani per il coronavirus. Sono tutti in condizioni stabili.

FILIPPINE - Anche il governo di Manila è pronto a rimpatriare i cittadini filippini dalla città di Wuhan e dalle altre zone della provincia cinese maggiormente colpita dalla diffusione del nuovo coronavirus. Il Dipartimento Affari Esteri di Manila ha annunciato in nottata che i filippini che desiderino rientrare verranno rimpatriati nel rispetto delle norme cinesi sul contenimento della malattia e del necessario periodo di quarantena, una volta ottenuto il via libera delle autorità di immigrazione. Sui 300 filippini residenti nella provincia di Hubei, compresi i 150 a Wuhan, 50 hanno espresso il desiderio di rientrare, ha reso noto il governo di Manila. "Ci sono due velivoli charter in standby, pronti a partire per prelevare i nostri cittadini dopo la luce verde delle autorità cinesi".

GIAPPONE - Intanto 5 dei 206 cittadini giapponesi evacuati dalla città cinese di Wuhan sono stati ricoverati in ospedale con sintomi della malattia. A renderlo noto è stato il governo nipponico, precisando che in quattro dei cinque pazienti sono insorte febbre e tosse ma che le loro condizioni non appaiono così gravi. Il quinto, ha riferito l'agenzia Kyodo, è stato trasferito in un altro ospedale di Tokio.