"Il governo che sta, di fatto, comprimendo il dibattito parlamentare ed evitando qualsiasi confronto". Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari parlando del ddl sull'autonomia. "Da questo atteggiamento si potrebbe desumere - sottolinea - l'intenzione di arrivare, nel giro di pochi giorni, all'approvazione definitiva. Ma non c'è alcuna certezza in proposito e, secondo molti, il voto finale slitterà a dopo le elezioni europee. È una contraddizione solo apparente. Infatti, a consigliare prudenza nella tempistica è il timore di allarmare gli elettori delle Regioni meridionali. Potremmo quindi assistere alla replica di quanto avvenuto con il Def, privo di quadro programmatico. In entrambi i casi, evidentemente, si vogliono rimandare le cattive notizie a dopo il voto". "E non c'è dubbio - aggiunge Ferrari - che il progetto di dividere l'Italia in tante piccole patrie, tenute insieme dall'uomo o dalla donna sola al comando (esito del combinato disposto autonomia-premierato), se diventasse realtà sarebbe una pessima notizia. Non solo per il Sud, ma per l'intero Paese" con il rischio di "meno partecipazione e democrazia, una verticalizzazione del potere senza precedenti, messa in discussione di due pilastri dell'unità nazionale come la scuola pubblica e il contratto nazionale di lavoro, nessuna possibilità di adottare politiche industriali e di coesione nazionale, aumento delle diseguaglianze sociali e dei divari territoriali". Per questo, conclude Ferrari, "continueremo a contrastare queste vere e proprie controriforme istituzionali, che mirano a cancellare la Repubblica parlamentare e la Costituzione nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro. E lo faremo con la grande manifestazione nazionale del prossimo 25 maggio a Napoli, insieme a 'La Via Maestra'".