NAPOLI. «Circa 100mila casi di fratture di collo del femore negli anziani si registrano ogni anno in Italia, con un costo sociale che si aggira sui 100 milioni di euro solo per ricovero e trattamento chirurgico, senza considerare riabilitazione, invalidità conseguente ed oneri familiari. Di questo passo, si stima che, nel 2050, tenendo presente che l’aspettativa di vita è salita a 84,9 anni per le donne e a 80,2 per gli uomini, come rilevato dall’ultimo rapporto demografico Istat, il numero dei casi potrebbe crescere almeno del 30 per cento». Ad affermarlo è il professor Aldo Bova, primario emerito della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gennaro di Napoli e presidente, insieme a Lucio Cillo e Paolo Mallano, del 3° congresso Ortopedici Traumatologi Ospedalieri Campani, che si svolgerà a Napoli domani e sabato nell’Expo della Stazione Marittima. Ai lavori, incentrati su “Fratture di collo femore nell’anziano, oggi. Dall’epidemiologia alla sociologia, attraverso l’antropologia”, parteciperanno esperti di fama nazionale come Rodolfo Capanna, Michele D’Arienzo, Luigi Fantasia, Vincenzo Saraceni, Salvatore Gatto, Giuseppe Guida e Rinaldo Giancola.