CASERTA. Sono state le dichiarazioni di alcuni pentiti, riscontrate dagli investigatori, a far luce su un delitto di 28 anni fa, commesso a Marcianise in un circolo ricreativo dove fu ucciso Raffaele Paolella (U'Meccanic) mentre guardava con altri  avventori la semifinale di Coppa delle Coppe di calcio, Barcellona-Juventus. Per questo delitto sono stati destinatari di due misure cautelari, Antonio Letizia, 50 anni, di Marcianise detto “Tonino" o “Fifì", e  Vittorio Musone, 68 anni, di Capodrise detto “Mino" entrambi vicini al clan Belforte già detenuti per altro, rispettivamente nelle carceri di Parma e Sassari. Il provvedimento del gip del tribunale partenopeo è stato eseguito dagli agenti della Questura di Caserta, mentre le indagini, coordinate dalla Procura antimafia di Napoli sono state delegate agli agenti della locale Squadra Mobile. L'omicidio, che gli autori tentarono di sviare con una telefonata alla redazione di un giornale, attribuendolo a sedicenti “Nuovi Nuclei Armati Casertani" la responsabilità, si inquadra nella storica faida camorristica durata dalla metà anni Ottanta agli anni 2000, tra le cosche Belforte e Piccolo, oramai entrambe disarticolate da anni. L'omicidio era stato ideato per vendicare un altro delitto, quello di Giovanni Ruocchio, avvenuto nel gennaio del 1987 ad opera del clan Piccolo. Il delitto fu eseguito da due persone con volto coperto da una calza scura di nylon: i due giunsero nei pressi del locale a bordo di un'auto e  fecero ingresso nel locale improvvisamente, creando un panico generale.  Contro Paolella furono esplosi 5 colpi di fucile calibro 12, caricato a pallettoni, prima al corpo e poi alla testa, che lo uccisero all'istante. Alcuni giorni dopo fu rinvenuta la carcassa data alle fiamme dell'auto utilizzata per l'agguato, risultata rubata, con all'interno i resti bruciati del fucile impiegato per sparare, un Benelli cal. 12 a canne mozze.