Presidente è stato di nuovo eletto alla guida della Fondazione “Circolo Artistico Politecnico” e nel complimentarmi le chiedo cosa pensa di fare in questo nuovo mandato?
«Sono ormai tanti anni, in periodi alternati, che mi dedico alla cura della Istituzione. Dalla mia prima nomina a Presidente dell’allora "Circolo Artistico Politecnico" a quest’ultima, ho sicuramente vissuto e determinato i momenti istituzionali più significativi. Nel 1983 per la prima volta sono stato nominato Presidente del Circolo Artistico Politecnico; già in precedenza ero stato coinvolto nella governance dapprima come Consigliere al Patrimonio e successivamente come Consigliere delegato.
Nel 1986 e nel 1989 sono stato rinnovato alla Presidenza. Sono stato componente del Comitato di Gestione Straordinaria dal 2003 al 2005, per nello stesso anno 2005, diventare Presidente della Associazione “Circolo Artistico Politecnico” con continui rinnovi triennali fino al 2014. Nel 2017 sono stato eletto Presidente e Direttore Generale della neo Fondazione “Circolo Artistico Politecnico"».
Possiamo dire che in questi ultimi diciott’anni ha dedicato buona parte del suo impegno al Circolo e ha creato anche il Musap”.

Cosa l’ha spinto?
«Dopo aver trasformato il tradizionale Circolo Artistico nella Associazione (1988) e poi nella Fondazione (2017), ho creato (2019) con mia direzione, il “Musap” acronimo di “Museo Artistico Politecnico”, veicolo moderno destinato ad allineare l’Istituzione alle esigenze della comunicazione on line, media e Social. In Musap sono sistematizzate e aperte alla pubblica fruizione, tutte le Raccolte della Fondazione (Opere pittoriche e scultoree, Grafica, Ceramica, Archivio Storico, Biblioteca, Fototeca, Arredi e Strumenti d’epoca). Musap è il contenitore della storia visiva e delle abitudini di vita del Territorio».

E ora, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato, cosa pensa di fare in questo nuovo mandato?
«Confesso che in alcuni momenti avverto la spinta interiore di ritenere conclusa la mia missione.

Ma ad essa si contrappongono le tante esigenze non ancora completamente realizzate. Le difficoltà, gli obiettivi ancora non raggiunti, la personale aspirazione di attrarre su Musap l’attenzione definitiva del pubblico e del mondo esterno, la volontà di risolvere la sede tutt’ora precaria, dare stabilità gestionale ed organizzativa alla Istituzione ,serenità al personale che vi lavora, creare in Città un metodo più coinvolgente di promuovere l’arte».

Ci esprima in sintesi cosa desidera.
«Essere un “centro" capace di travalicare i tradizionali eventi che riguardano le istituzioni della vita napoletana e consolidarsi quale esempio di iniziativa privata capace di divenire un fomite d’interessi artistici e culturali di grande rilievo».
Certo non è un impegno da poco.