di Antonio Sabbatino

NAPOLI. Amianto giacente in terra da ben 4 mesi (nella foto), con la salute a rischio per decine di famiglie esposte alle velenose particelle di un materiale altamente tossico. L’assurda storia arriva nell’anno domini 2018 tra via Nuova Santamaria Ognibene e vico Politi, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, dove peraltro lo scorso maggio alcuni inquilini furono sfrattati da un paio di edifici a causa di una forte infiltrazione d’acqua. Nel medesimo periodo dello sgombero, alcuni di quei palazzi furono oggetto di ristrutturazione decisi dai proprietari privati. A seguito del restyling, furono abbandonati sul ciglio della strada gli scarti lavorati. 

RIFIUTI TOSSICI. Dopo alcune verifiche, comprese quelle dei vigili del fuoco, si è scoperto che nel materiale ammassato c’era e c’è amianto, capace di far sviluppare forme tumorali se vi si entra a contatto. Oltre che in strada, un altro bustone è ancora presente all’interno dell’androne di uno dei palazzi. «Non è perché c’è un sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, allora non si interviene per la rimozione dell’amianto. Non credo che un giudice, se avvisato, possa tollerare una situazione del genere sebbene vi sia un provvedimento» dice Alfonso, un residente dei Quartieri Spagnoli che poi aggiunge: «Il Comune, anche se in danno verso la ditta esecutrice dei lavori e ai privati, intervenga al più presto per a smaltire l’amianto. Non basta la copertura con un telo ad evitare i rischi per la salute. Questa situazione è assurda perché parliamo di una zona a ridosso della piazza della Parrocchiella, una delle più frequentate qui bambini compresi». Giustificata la preoccupazione della popolazione. 

LA VOCE DEI RESIDENTI. «Io ho una forte disabilità e quindi non posso uscire di casa altrimenti lo avrei fatto - afferma una donna abitante al primo piano di via Nuova Santamaria Ognibene - Non solo non esco ma ora mi affaccio sull’amianto. Qui se ne sono infischiati tutti, le segnalazioni non sono servite a nulla». Una giovane mamma, anch’essa residente, si lascia andare allo sconforto «per il mio bambino di un anno asmatico. Oramai non lo faccio proprio uscire di casa, ho paura». A seguire l’evolversi di questa triste faccenda, dal punto di vista istituzionale, la consigliera della seconda Municipalità, Bianca Verde, e il vicepresidente dello stesso ente Luigi Carbone. Proprio quest’ultimo ricorda «di aver sollecitato la polizia ambientale e l’amministrazione comunale. Devo dire che il vicesindaco Del Giudice con delega all’Ambiente si è messo subito a disposizione per trovare una soluzione. I cittadini devono però capire che formare discariche a cielo aperto è deleterio dal punto di vista ambientale». Anche il vicepresidente della seconda Municipalità prospetta la soluzione dell’intervento in danno da parte di Palazzo San Giacomo. Si, ma quando, visto che 4 mesi sono un tempo infinito per pregiudicare le condizioni di salute? Il mistero continua. E l’avvelenamento del posto posto pure.