La Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli ha inaugurato la nuova sede del Dipartimento di Biotecnologie marine ecosostenibili all'interno della darsena del Molosiglio. Si tratta della prima struttura nel panorama nazionale interamente dedicata alle biotecnologie marine volte ad un approccio ecosostenibile.

L'edificio torna a nuova vita a seguito di un'importante opera di riqualificazione e rifunzionalizzazione, che ha convertito la struttura ex Asl a centro di ricerca con laboratori all'avanguardia dedicati alla biotecnologia marina ecosostenibile. Si articola su tre piani per una dimensione complessiva di circa 1.400 mq. Al suo interno ci sono circa 400 mq di ambienti dedicati alla ricerca, 350 mq dedicati ad uffici, una sala polifunzionale di 60 mq, una corte interna di 150 mq, un terrazzo di 200 mq. La nuova realtà si avvale delle competenze interdisciplinari di ricercatori di alta formazione nei settori delle biotecnologie marine, della biologia, ecologia, chimica e biochimica marina.

La sede potrà avvalersi dei campioni di organismi marini prelevati dal Dipartimento di Infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine.

Al suo interno si trovano 18 laboratori dotati di attrezzature all'avanguardia in diversi ambiti applicativi all'interno dei quali lavorano circa 50 ricercatori della Stazione Zoologica e sarà uno spazio di co-working aperto al pubblico e alle iniziative di interesse territoriale del Comune di Napoli. Il taglio del nastro si è tenuto oggi alla presenza del presidente della Stazione zoologica Roberto Danovaro, dell'assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e startup Valeria Fascione e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

«Siamo grati al Comune di Napoli per il supporto fornito nella riqualificazione di questo centro - ha detto Danovaro - che ha come obiettivo quello di rilanciare l'importanza delle biotecnologie marine nel quadro del Pnrr. All'inaugurazione sono stati presentati anche i primi risultati del progetto Advise, finanziato dalla Regione Campania, che sta identificando vaccini antitumorali e molecole di interesse farmacologico per la cura dei tumori. Gli organismi marini sono il più grande tesoro, in gran parte ancora inesplorato, per l'individuazione di molecole e prodotti utili a curare malattie, migliorare la nostra nutrizione, la cura del corpo e a risanare l'inquinamento ambientale. L'auspicio è che questa struttura possa rilanciare il ruolo del nostro Paese in un settore, quello delle biotecnologie marine, ancora troppo poco sviluppato rispetto alle potenzialità offerta dalla ricchissima biodiversità dei nostri mari».