NAPOLI. Il mare torna a bagnare Napoli, diventando una parte importante della città sia nel suo aspetto meramente naturalistico che come volano di sviluppo. E secondo i dati risultati dalle rilevazioni dell’Arpac, aggiornati al 24 maggio, le acque della città sono quasi totalmente balneabili, fatta eccezione per il tratto che va da Sannicandro al Museo di Pietrarsa dove la classificazione data dall’Agenzia per l’Ambiente è quella di “scarsa”. Diversa la situazione per quel che riguarda le altre zone.

I PARAMETRI DELL’ARPAC. Secondo i parametri Arpac, le acque di balneazione sono classificate secondo le classi di qualità previste dalla norma: scarsa, sufficiente, buona, eccellente . Le acque “non balneabili”, ad inizio stagione balneare, sono quelle che risultano di qualità “scarsa”. per questo ultime, si legge sul sito dell’Agenzia per l’Ambiente, «le Amministrazioni comunali dovranno adottare, ad apertura della stagione balneare, le seguenti misure: adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento; individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo «sufficiente»; adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento; garantire l'informazione al pubblico.

LA SITUAZIONE A NISIDA E POSILLIPO. A Nisida, per esempio, da porto Paone a Punta di Annone, la qualità è definita “eccellente”. Stessa valutazione nella zona di Marechiaro, da Cala San Basilio alla Finestrella e da quest’ultima a Villa Rosebery. Per quel che concerne Posillipo, via libera alla balneabilità, con classificazione “eccellente” a Capo Posillipo, da Villa Rosebery a Grotta del Brigante; da quest’ultima allo Scoglio di Frisio; nella zona di Palazzo Donn’Anna, dallo Scoglio di Frisio al Circolo Nautico Posillipo; a Trentaremi, da Cala Badessa alla Grotta dei Tuoni.

IL PANORAMA DEL LUNGOMARE. Passando al Lungomare, tutti al mare senza problemi da via Ferdinando Galiani a piazza Vittoria: in questo caso con classificazione “sufficiente”; in via Partenope, da piazza Vittoria a Castel dell’Ovo e nel tratto dalla Fontana dell’Immacolata al Molosiglio: in questi due casi la qualità viene definita “eccellente”. Unico tratto off limits in termini di salubrità, come detto, quello dell’area orientale che termina al Museo di Pietrarsa.

LE ACQUE INTERDETTE ALLA BALNEAZIONE. Poi ci sono le acque non adibite alla balneazione e permanentemente vietate in quanto foci di fiumi, di torrenti e aree non risanabili, Aree portuali e Aree marine protette secondo la delibera 151 della giunta regionale del 30 marzo scorso: si tratta di quelle del porto di Napoli; della zona militare di Nisida; della colmata di Bagnoli e del litorale; del porto di Mergellina; dell’area protetta della Gaiola e di San Giovanni a Teduccio.