NAPOLI. I dati Istat di gennaio fotografano un inizio 2024 con luci e ombre per i prezzi in Italia e a Napoli. Da un lato, alcuni prodotti di prima necessità e non solo hanno subito rincari sensibili. Dall'altro, si registra un raffreddamento del costo di beni energetici e alimentari specifici. Anche in Campania c’è stato un boom per l'olio d'oliva che ha addirittura segnato un +44% rispetto a gennaio 2023, il che lo rende uno dei prodotti con la crescita più alta nel carrello della spesa dei napoletani. Rincari anche per frutta e verdura. Seppure si va al mercato rionale con la speranza di risparmiare, per mangiare sano, per mangiare frutta e verdura si spende +13% per la frutta e +18% per la verdura fresca.

Non si salva neanche l'infanzia: i prodotti per bambini come gli alimenti per neonati registrano un aumento del 11,9%. Trasporti più cari: a pesare sulle tasche delle famiglie napoletane sono anche i costi relativi al trasporto. L'analisi del Codacons stima aumenti medi sui biglietti aerei del 12%, in particolare sulle tratte nazionali (+11%). E non va meglio per il trasporto ferroviario: +9,6% per i treni. Mentre per il trasporto pubblico cittadino si aspetta l’aumento del costo dei biglietti per la metropolitana della Linea 1 e della Linea 6. Aumenti sui quali le associazioni dei cittadini si stanno concentrando. Rincari anche nel turismo: le strutture ricettive diverse da alberghi, motel e pensioni registrano aumenti del 9,1% sul 2023.

Anche la tecnologia è in crescita: i dati del Codacons riportano una crescita analoga dei prezzi per l'acquisto di prodotti tecnologici come macchine fotografiche e videocamere. Si sperava in buone notizie per l'energia, ma dopo il calo di fine 2023 e il mese di gennaio quando rispetto al 2023, il prezzo dell'elettricità è crollato del 45% e il costo del gas è in calo del 28%, gli indicatori non sono rosei per quanto riguarda il mese di marzo che vede un deciso aumento per carburanti e gas. Cala anche l'olio di semi: dopo la fiammata causata dalla guerra in Ucraina, il suo prezzo flette del 17%. Ma si tratta di un caso isolato. Sugli scaffali dei supermercati e tra gli stand dei mercati rionali si “respira” aria di crisi.

L'associazione dei consumatori registra anche una decrescita dei prezzi sui prodotti per la ricezione, registrazione e riproduzione di suoni, ma difficile felicitarsi di queste diminuzioni che poco hanno a che vedere con la vita quotidiana. In sintesi, a Napoli come daltronde nel resto dell’Italia la spesa diventa più pesante per alcuni beni essenziali. È importante monitorare l'andamento dei prezzi nel corso dell'anno per capire se queste tendenze si confermeranno o se ci saranno ulteriori cambiamentiche ovviamente sono strettamente legati alll'inflazione, ma anche ad eventuali speculazioni che stanno rendendo difficile per tantissimi napoletani riuscire a fare la spesa.

Elettricità e gas, in Campania la bolletta è costata 304 euro in più. I prezzi di mercato nel mese di febbraio del gas naturale (28 euro per MWh) e dell'energia elettrica (87 euro per MWh) sono tornati agli stessi livelli del mese di giugno di 2021, ma le bollette di luce e gas pagate dalle famiglie italiane nel 2023 sono invece aumentate, rispetto a tre anni fa, mediamente di 328 euro (+26,2 per cento), di cui 153 (+24,2 per cento) per la luce e 175 euro (+28,1 per cento) per il gas. Lo rileva l'Ufficio studi della Cgia.

Come è possibile, allora, che, nonostante i prezzi delle materie prime siano in calo dalla fine del 2022 e i governi Draghi e Meloni abbiano erogato quasi 100 miliardi di euro per contrastare il caro energia a famiglie e imprese le bollette abbiano subito dei rincari così pesanti? «Al di là delle specificità che in questi ultimi anni di crisi energetica hanno caratterizzato i consumi di queste forniture - osserva la Cgia - per far fronte alla mancanza di liquidità che, soprattutto nel 2022, ha colpito i distributori e i fornitori di energia, questi ultimi hanno ritoccato all'insù le caparre e le cauzioni in capo ai consumatori. Insomma, hanno aumentato in misura rilevante la quota fissa presente nelle bollette, ovvero l'importo che può essere considerato pari a un canone mensile.

Non solo. Anche l'inflazione nel settore energetico ha concorso a far salire il costo delle bollette, avendo contribuito a impennare gli indici dei prezzi al consumo del gas del 60,4 per cento e della luce del 93,1 per cento». Secondo l'analisi degli artigiani, a livello territoriale è il Nordest la macro area del Paese che ha subito i rincari più elevati. Seguono il Nordovest con +316 euro, il Mezzogiorno con +304 euro (dato che coincide anchein Campania) e, infine, il Centro con +260 euro. L'associazione ricorda inoltre che da gennaio 2024 è terminato il servizio di tutela per il gas, secondo un progressivo piano di passaggio al mercato libero; mentre per luglio 2024 è prevista la fine graduale di quello tutelato per l'energia elettrica.

Pane fatto in casa per abbattere i costi. I dati dell'Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese, relativi a fine 2023 e inizio 2024, per 1 Kg di pane, segnano un ulteriore rincaro. Napoli è nella fascia bassa ma in alcune delle maggiori città, come a Milano,si va da un minimo di 3,59 ad un massimo di 7 euro al chilo. A Roma si spende minimo 2,29 euro, massimo 4,59 euro al chilo. A Napoli si oscilla da un minimo di 2 euro a un massimo di 2,99 euro al chilo.

Ovviamente stiamo parlando di pane di farina 00, se appena appena si pensa di acquistare quello con lievito madre il prezzo, anche a Napoli, sale e 3 euro al Kg. Il pane è infatti uno degli alimenti che sta subendo i maggiori rincari, ma a quanto pare il costo dell'ingrediente principale, il grano, non c'entra per niente: incide infatti di appena del 10%. Cosa c'è dietro a questi aumenti? Difficile dirlo con certezza, ma di sicuro non si tratta di un problema legato al costo del grano.

Cosa fare per contrastare questi rincari? Le associazioni consumatori hanno le idee chiare in merito: «Acquistare pane fresco da forni artigianali: spesso i prezzi sono più bassi rispetto ai supermercati. Scegliere pane di segale o di altri cereali: questi tipi di pane sono generalmente più economici del pane bianco. Fare il pane in casa: è un modo per risparmiare e avere un prodotto di sicuro controllo».