«I testi di oggi», tra cui il responsabile della scientifica dei carabinieri di Milano, un colonnello e un maresciallo del Ris di Parma, «hanno riscontrato tracce biologiche, ematiche e dattiloscopiche rinvenute sugli oggetti e nei luoghi dove fu consumato il delitto. Sono emersi altri elementi da cui si evince che la scelta dell'imputato di porre fine all'esistenza di Giulia Tramontano e del bambino non è stata un'evenienza estemporanea. Impagnatiello aveva pulito in maniera meticolosa e poi - lo vedremo alla prossima udienza - ha avuto una certosina attenzione a liberarsi degli stracci e di tutto quanto necessario per pulire il sangue che in grande quantità si era prodotto in casa e negli altri ambienti dove c'è stato il trascinamento del corpo». Per l'interrogatorio dell'imputato di lunedì 27 maggio, «qualche famigliare di Giulia sarà presente». Lo ha dichiarato oggi a Palazzo di Giustizia uscendo dall'aula della Corte di Assise di Milano l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, difensore della famiglia di Giulia Tramontano, dopo l'udienza del processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello per omicidio pluriaggravato, distruzione di cadavere e interruzione non consenziente di gravidanza.