NAPOLI. Parenti serpenti e Forcella ripiomba nell’incubo di un nuovo scontro armato tra gruppi, anzi famiglie, di malavita. Ad accendere il campanello d’allarme è il doppio raid messo a segno do-menica sera: prima nel cuore dei Tribunali, subito dopo in vico Scassacocchi, enclave del clan Giuliano dove ancora oggi vivono diversi esponenti della cosca. Le sparatorie non hanno per fortuna causato feriti, ma nel secondo episodio si è davvero rischiata la tragedia. Il commando ha infatti preso di mira l’abitazione al civico 5 in cui vive una delle sorelle di Carmela Marzano, consorte dell’ex boss “Lovegino” Giuliano, esplodendo ben due colpi di pistola contro una finestra. A pochi centimetri si trovava il seggiolo-ne sul quale, fino a pochi minuti prima, si trovava seduta la bimba della donna, una neonata di appena otto mesi. 

La notizia della duplice stesa, riportata in anteprima dal giornale on line “Stylo24”, rischia adesso di spalancare scenari del tutto inedi-ti negli equilibri criminali della Vicaria. Se è vero infatti che i vecchi Giuliano, con il pentimento degli storici boss, sono da tempo fuori dai giochi, lo stesso non può invece delle “nuove leve”. La terza generazione della cosca, già im-pantanata nell’atroce faida del 2013-2015, da qualche mese si sarebbe infatti prepotentemente riaffacciata sul quartiere. Dettaglio poi tutt’altro che trascurabile: prima dell’estate è tornato a Forcella il killer Salvatore Giuliano “’o russo”, figlio di Luigi “Zecchetella”, il quale ha finito di scontare la lunga condanna per l’omicidio dell’innocente Annalisa Durante.

Al momento non è ancora del tutto chiaro quale sia il suo posiziona-mento nell’attuale scacchiere camorristico della zona ma, stando ad alcune voci raccolte dagli in-vestigatori sul territorio, dietro la duplice sparatoria di domenica ci sarebbe proprio un’accesa fibrillazione tra la vecchia guardia e le nuove leve dei Giuliano.

Ad andarci di mezzo, ancora una volta, rischiava però di essere un’innocente. La donna finita nel mirino del clan, vedova, non risulta infatti in alcun modo collegata alle attività criminali della famiglia. La sua unica “colpa” sarebbe dunque quella di essere strettamente imparentata con l’ormai ex boss “Lovegino”, un tempo re incontrastato di Forcella. Il commando non ha avuto alcuna pietà e in uno strettissimo arco temporale ha fatto fuoco per ben due volte.

La prima, nella centralissima via Tribunali con una stesa che non ha per fortuna causato alcun danno né a cose né a persone; la seconda, in vico Scassacocchi, e qui si è rischiato il dramma. Contro l’abitazione della donna sono stati in-fatti indirizzati almeno due colpi di pistola, tutti andati a segno sulla finestra: difficile pensare che si sia trattato di un errore. Il movente resta però ancora tutto da inquadrare. L’ipotesi maggiormente tenuta in considerazione dalle forze dell’ordine che stanno lavorando al caso è che si sia trattato di una vendetta trasversale. Forcella, come ormai l’intera zona dei Decumani e dei Tribunali, allo sta-to attuale sarebbe però controllata dal temibile clan Mazzarella, storico nemico giurato dei Giuliano e della “paranza dei bambini”. I focolai di guerra potrebbero essere dunque almeno due.