GIUGLIANO. Ha tentato una fuga disperata dopo essere stato col-pito da due colpi di pistola, ma dopo pochi metri percorsi con la sua auto si è fermato nei pressi della Villa Comunale. È morto così dis-sanguato nella sua Fiat Stilo station wagon, Carmine Fammiano, 41enne di Giugliano. Un colpo gli ha reciso l’arteria femorale. 
L’auto si è fermata davanti alla sala di scommesse Eurobet in via Primo Maggio a Giugliano intorno alle 19,45. Sul posto sono intervenuti immediatamente la Guardia di finanza e i carabinieri, ma sul caso indaga la Squadra mobile della Questura di Napoli, gui-data da Alfredo Fabbrocini che si è recato di persona sul posto.  Non si è capito subito cosa fosse accaduto, era stato segnalato un cadavere in auto. Poi la veloce ricostruzione, almeno della dinamica.

L’omicidio per ora resta senza un movente. Fammiano non era legato ad alcun clan della camorra, anche se aveva dei precedenti penali per reati contro il patrimonio e truffa.  Da alcuni residenti è stato descritto come un lavoratore. Del resto, per sbarcare il lunario negli ultimi tempi lavorava per alcune pizzerie della zona per le quali faceva consegne a domicilio. Aveva una famiglia, lascia la moglie e due bambini, un maschietto e una femminuccia. 
Per ora non prevale alcuna ipotesi sul movente, potrebbe trattarsi anche di una rapina, ma non si esclude nessuna pista. Il fatto dovrebbe essere avvenuto non troppo distante da dove è stata ritrovata l’auto.

È probabile che l’uomo non sia stato colpito all’interno della macchina, ma all’esterno. Sulla portiera, infatti, sono state trovate impronte di sangue. I proiettili lo hanno centrato alle gambe, questo potrebbe significare che chi lo ha colpito volesse punirlo, ma non ucciderlo. Ma uno dei colpi ha reciso di netto l’arteria femorale, sono bastati, quindi pochi istanti per farlo morire dissanguato.

Dopo l’omicidio, tante persone sono rimaste nella zona ad osservare le operazioni investigative delle forze dell’ordine. Dopo pochi minuti sono arrivati anche i parenti e la moglie. Tra le urla strazianti la donna ha detto: «Non si teneva niente, lo sapevo», facendo riferimenti al carattere del marito.  
Il pm di turno ha disposto il sequestro della salma che è stata trasportata presso l’obitorio del Policlinico Federico II dove verrà effettuata l’autopsia, che aiuterà gli 007 a chiarire l’esatta dinamica del delitto. Sotto sequestro anche l’auto dove saranno effettuati ulteriori rilievi. La Scientifica, invece, ha immediatamente isolato la scena del ritrovamento del corpo che non coincide con la scena del crimine. Inoltre, si cercano eventuali riprese da telecamere a circuito chiuso. Le uniche potrebbero essere proprio quelle della sala scommesse. Gli investigatori sono alla disperata caccia di testimoni che, come spesso accade in queste occasioni, non ci sono mai.