NAPOLI. Sono iniziati i funerali di Pasquale Apicella, il poliziotto 37enne morto lo scorso 27 aprile durante un inseguimento a una banda di rapinatori. La bara, avvolta dal tricolore, ha fatto ingresso nella chiesa cristiana evangelica di Secondigliano. Alla cerimonia funebre sono presenti anche il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il capo della polizia Franco Gabrielli, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il prefetto Marco Valentini, il questore Alessandro Giuliano. La polizia di Stato trasmette la cerimonia funebre in diretta streaming sulla propria pagina Facebook.

«Ogni giorno la polizia di Stato fa cose egregie, ma queste perderebbero ogni valore se lasciassimo cadere il ricordo di chi ci ha lasciato. Caro Lino, noi non ti dimenticheremo e non lasceremo mai sola la tua famiglia», ha detto il questore di Napoli Alessandro Giuliano. «Non ho avuto modo di conoscere Lino e di parlare con lui - ha spiegato Giuliano - ma ho ascoltato le parole delle persone che gli hanno voluto bene e ho saputo quanto fosse disponibile con tutti, del suo passato di atleta, di quanto ci tenesse a fare il poliziotto».

Rivolgendosi ai genitori, Giuliano ha detto che «seppellire un figlio è una cosa contro natura e non c'è alcuna buona ragione per morire a 37 anni, ma se questa mattina Lino è avvolto nel Tricolore è perché voi avete fatto un buon lavoro. Se amava così tanto il nostro lavoro è certamente anche grazie ai valori che gli avete trasmesso, siate orgogliosi di voi stessi oltre che di Lino».

Rivolgendosi invece alla moglie Giuliana, il questore di Napoli ha detto: «Non esiste parola che possa consolarti e dovrai purtroppo spiegare ai vostri figli perché hanno subito questa ingiustizia. Ma quando saranno grandi racconta loro che papà era felice perché aveva una famiglia che amava, una divisa che adorava e una professione che desiderava. Dì loro che, come tanti suoi colleghi, sognava di contribuire a rendere il mondo un po' migliore anche per loro due, dì che sono figli di un eroe».

La cerimonia funebre si è conclusa con l'esecuzione del silenzio militare. La bara, avvolta nella bandiera tricolore, è stata portata a spalla dai colleghi di Apicella all'esterno della chiesa evangelica di via Scippa, quartiere Secondigliano. Poche persone hanno seguito a distanza o dai balconi dei palazzi circostanti, nel rispetto delle misure anti contagio.