NAPOLI. «Il 1° aprile, se fosse stato rispettato il tempo che era stato inizialmente stabilito per l'esecuzione dei lavori di revisione ventennale, fissato in sei mesi a partire dalla chiusura avvenuta il 1° ottobre dell'anno scorso, la funicolare di Chiaia avrebbe dovuto ritornare in funzione, invece siamo al punto di partenza, visto che non si sa ancora neppure quale sarà la ditta alla quale verranno affidati i lavori». A formulare l'amara constatazione è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo le continue problematiche che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore sul social network Facebook del gruppo "Napoli: gli "orfani" della funicolare di Chiaia".

«Di conseguenza - puntualizza Capodanno -, l'impianto a fune di via Cimarosa, che ogni giorno trasportava 15mila passeggeri, la maggior parte dei quali lavoratori e studenti, è fermo, mentre le porte delle stazioni restano sbarrate senza che ci siano operai al lavoro, assestando un altro duro colpo a un trasporto pubblico che a Napoli notoriamente fa acqua da tutte le parti. Le ripercussioni, in questo lungo periodo di tempo, sono sotto gli occhi di tutti,  anche per la totale insufficienza dei mezzi sostitutivi messi in campo dall'ANM. Il traffico al Vomero ogni giorno va letteralmente in tilt con strade e piazze bloccate, in particolare nelle ore di punta, all'ingresso e all'uscita delle scuole, segnatamente lungo le arterie che si dipartono da piazza degli Artisti per raggiungere le altre zone della collina ma anche nel quadrilatero via Cimarosa, via Bernini, via Stanzione, via Annella di Massimo».
 
«Nel contempo - continua Capodanno - cresce il disappunto per l'eccessiva durata dei lavori alla funicolare di Chiaia, per la quale solo di recente è stato pubblicato il bando per l'affidamento dei lavori di revisione ventennale. Certamente si tratta di lavori importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma trecento giorni ovvero dieci mesi sono tanti e l'impianto, considerando che il termine per la presentazione delle offerte è stato prorogato al 4 aprile prossimo, aggiungendo i tempi per consentire eventuali ricorsi dopo l'assegnazione, per realizzare i lavori e infine per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell'Ansfisa, rischia di riaprire non prima di aprile dell'anno prossimo, se tutto va bene, anche se in passato notoriamente si sono verificati non pochi ritardi per analoghi lavori effettuati sugli impianti a fune del capoluogo».
 
«Peraltro - aggiunge Capodanno - non si comprende perché il tempo per l'esecuzione dei lavori sia stato prolungato, nel nuovo bando, a dieci mesi, diversamente da quanto indicato originariamente, quando si prevedeva che l'impianto dovesse rimanere fermo solo sei mesi. Tanto anche alla luce del dato che dall'ultima gara bandita per l'appalto, la terza in ordine di tempo, dopo che le prime due sono andate deserte, sono stati stralciati i lavori relativi alle opere edilizie non strettamente connesse all'intervento sulle parti elettromeccaniche, come quelli alle facciate, lavori edili che dovrebbero essere effettuati successivamente, con l'impianto in funzione, anche se su questo aspetto c'è ancora poca chiarezza».

«Di fatto - sottolinea Capodanno -, per i 15mila utenti che quotidianamente, nei giorni feriali, utilizzano la funicolare di Chiaia, si allunga, e di molto, il periodo durante il quale devono sopperire alla mancanza dell'importante quanto veloce impianto di trasporto pubblico, i cui treni collegano le due stazioni terminali in poco più di tre minuti, andando a penalizzare anche i viaggiatori che affluiscono dalle due stazioni intermedie di Palazzolo e di Corso Vittorio Emanuele, per i quali, allo stato, non risulta ancora istituito alcun mezzo sostitutivo su gomma».

«A questo punto - puntualizza Capodanno - occorre assolutamente considerare tutte modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori di manutenzione alla funicolare di Chiaia, anche effettuando lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. In altre parole il tempo di durata dei lavori deve essere ridotto, al massimo, al periodo originario, vale a dire a sei mesi. In questo modo la funicolare di Chiaia potrebbe riaprire al pubblico a dicembre prossimo, prima delle festività natalizie».

«Comunque vada - conclude Capodanno - Napoli ancora una volta acquisirà un nuovo primato negativo nell'ambito del funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, con l'attuale cronoprogramma, alla fine, la funicolare di Chiaia, se tutto va bene e se non venissero ridotti i tempi per l'esecuzione dei lavori, così come richiesto, sarà rimasta chiusa per 18 mesi, un anno e mezzo, battendo ampiamente il primato detenuto dalla funicolare Centrale che, sempre per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque per poco meno di un anno».