NAPOLI. Antenne per la telefonia mobile a Cavalleggeri? “No grazie” rispondono i comitati e le associazioni, ma subito screening e monitoraggio completo dello stato dell’arte per la salvaguardia della salute. Ieri pomeriggio una nuova manifestazione di protesta partita da piazza Neghelli ha percorso con striscioni e fischietti via Cavalleggeri fino all’incrocio con via Diocleziano. 
Qui il corteo ha mandato in tilt il traffico creando attimi di confusione e disordini poi rientrati con l’intervento della Polizia. In seguito si è diretta alla Mostra d’Oltremare una delegazione che ha chiesto di essere ricevuta. Convocato per oggi  anche un tavolo al Comune richiesto al vice sindaco dalle Commissioni ambiente e  Welfare, con Arpac e organi competenti. 
«Vogliamo appurare insieme a tutti i soggetti attori della vicenda  come stanno le cose e in che modo si possono ascoltare le istanze a tutela della salute dei cittadini, invertendo la rotta sulle installazioni dell’ex Funivia» - hanno detto Marco Gaudini presidente della Commissione Ambiente e Maria Caniglia al Welfare. 
I piloni considerati un bene comune e storico «non si  trasformino in porta antenne – dice Rosalba Esposito del comitato “Cavalleggeri No ripetitori”. Chi ha dato le autorizzazioni non si è scomodato a venire a vedere ove sono posti». 
Sull’inquinamento da onde elettromagnetiche non ci sono posizioni scientifiche certe «ma deve prevalere l’etica  della responsabilità istituzionale e l’adozione di misure precauzionali, prevedendo intanto una mappatura dei ripetitori già esistenti sul territorio-  dichiara Aldo Amoretti ex candidato Leu nel collegio uninominale di Bagnoli e responsabile sicurezza sul lavoro - È la sommatoria – aggiunge - che può creare un campo magnetico dannoso».  E non si placa il dissenso di Giuseppe Esposito presidente di “Arcimare” che dice «no allo sciacallaggio sula pelle dei cittadini di un territorio già provato da inquinamento e malattie tumorali». La lotta contro l’installazione dei ripetitori sui piloni di proprietà della Mostra d’Oltremare Spa, società a maggioranza del Comune, prosegue dal mese scorso ma si estende a tutta la città. «Il  libero mercato e la Legge Gasparri 2003 ha permesso che i ripetitori possono essere installati anche nei condomini privati. Non vogliamo fare allarmismo ma chiediamo chiarezza e la sospensione dei lavori, con la risoluzione del contratto tra Mostra e Tmb Italia» ha concluso Eduardo Sorge, rappresentante del comitato Bagnoli Libera.