La Cappella Pignatelli di piazzetta Nilo, nel cuore del centro antico di Napoli, sarà la porta di accesso per il Grande progetto Unesco Centro storico di Napoli. Questa l'idea del Comune di Napoli che questa mattina ha accolto i rappresentanti della Direzione generale della politica regionale e urbana (Dg Regio) della Commissione Europea nella Cappella Pignatelli, riaperta al pubblico grazie ai lavori di restauro. L'Università Suor Orsola Benincasa, proprietaria dell'immobile donato dalla famiglia Pignatelli, con propri fondi ha recentemente ulteriormente potenziato il sito dal punto di vista tecnologico. L'iniziativa si inserisce nella visione strategica dell'Amministrazione comunale che sta operando in sinergia con le Università e la Regione Campania al fine di dare nuovo slancio alle attività culturali e turistiche per la valorizzazione del centro storico di Napoli. Il caso della Cappella Pignatelli, ha sottolineato il sindaco Gaetano Manfredi, "è esemplificativo perché era stata abbandonata da molto tempo, è stata recuperata e ora è uno dei luoghi più simbolici del Centro storico della città, la nostra idea è che sia una delle porte d'ingresso del centro storico. Chi la visita può avere una visione complessiva anche delle varie stratificazioni storiche che hanno reso il centro storico di Napoli così come lo vediamo adesso. E' un esempio dell'idea del progetto di rifunzionalizzare gli spazi storici importanti del centro storico per dare loro un nuovo uso, ed è il primo di una serie. Anche sull'Archivio di Stato si è operato con lo spirito di recuperare parti importanti della città che erano nascoste o non valorizzate e che oggi possono avere una nuova storia e un nuovo futuro". Lucio Paderi, della Dg Regio della Commissione Europea, si è detto felice che "l'Europa possa contribuire a rivitalizzare il bellissimo centro storico di Napoli. Sono contento che questa amministrazione abbia permesso di rilanciare il Grande progetto, che era un po' bloccato, i cui elementi essenziali sono il rendere vivo e rivitalizzare pezzi importanti del territorio e restituirli alla città, rendendoli fruibili anche al visitatore più o meno occasionale, incorporando innovazione e nuove tecnologie. Speriamo che questo restauro permetta a questo luogo di avere lunga vita".